informatizzazione B. Durante

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Le immagini sono tratte da "RIVIERA DEI FIORI" (articolo di R. Paglieri: "chiese del seicento in provincia di Imperia"). A proposito della CHIESA PARROCCHIALE DI LUCINASCO l'autore, ricecatore estremamente profondo sull'architettura barocca del Ponente ligure, precisa:"...L'architettura religiosa che realmente interpreta il desiderio di approdare ad una maggiore organicità strutturale è la chiesa di Sant'Antonino a Lucinasco; l'invaso appare immediatamente innovatore per l'inedita concezione dell'interno. L'artefice, contrariamente alla tradizione che imponeva la scelta di sistemi longitudinali, generati quindi dalla figura geometrica del rettangolo, concepisce uno schema planimetrico ricavato dalla fusione di più forme: un poligono inscritto in un rettangolo proteso verso l'ovale grazie all'introduzione di cappelle minori inclinate di trente gradi i cui assi convergono sui fuochi dell'ovale stesso. La centralità dell'invaso viene rimarcata dall'impegno della volta a vela, la cui imposta è sottolineata da una semplice cimasa. L'unitarietà del complesso palesa l'impronta di una personalità di rilievo ma le ricerche d'archivio se da un lato permettono di datare al 25 settembre 1688 la posa della prima pietra dall'altro tacciono il nome dell'autore. Il Sant'Antonino rivela strettissime analogie con il Santuario della Madonnetta, emblematica costruzione genovese del 1695, opera di Antonio Maria Ricca, architetto ponentino, cui va il merito di aver indicato alle maestranze della capitale nuove soluzioni spaziali. L'affinità tra le due costruzioni, anche se l'opera genovese rivela maggiore consapevolezza sia nell'uso dell'ordine architettonico sia nella sapiente articolazione dello spazio a diverse quote, farebbe ipotizzare una possibile attribuzione al Ricca della chiesa di Lucinasco: ipotesi avvalorata pure dalla documentata presenza dell'architetto nel 1688 a Lavina suo paese natale. Il Sant'Antonio indipendentemente dall'autorerimane comunque un valido esempio di architettura seicentesca a dimostrazione di come anche le zone ritenute provinciali partecipino con esempi qualificanti alla storia dell'architettura ligure".