informatizzazione a cura di Bartolomeo Durante L'affresco rappresenta S. ANTONIO ABATE con bastone e bisaccia, gli ATTRIBUTI STORICI DEL PELLEGRINO. Questa iconografia può essere dovuta al fatto che la CHIESA DI S. PIETRO costituiva un PUNTO NODALE PER I VIANDANTI SIA LOCALI SIA CHE ARRIVASSERO DALLA PADANIA SEGUENDO IL TRAGITTO DEL NERVIA: giunge al proposito significativo un atto notarile di metà XIII secolo redatto in S. Pietro con cui un RESIDENTE DELLA VILLA DI CAMPOROSSO dietro compenso affidò ad un esperto cavaliere di fare per lui il temuto viaggio per il SANTUARIO GALIZIANO DI COMPOSTELA portandovi le sue attestazioni di fede e carità. L'analisi della chiesa, agevolata da recenti sondaggi archeologici, ha peraltro consentito di identificare vieppiù quanto si è qui scritto nel TESTO CRITICO sia di disegnare con decente concretezza lo sviluppo architettonico della chiesa. Essa è ad unica ABSIDE a ferro di cavallo e conserva la copertura originaria dell'XI secolo in lastre di pietra arenaria. Il campanile è strutturato a tre ordini di finestre e precisamente due monofore ed una bifora sui lati meridionale e occidentale. All'interno la struttura è a due navate di cui quella centrale segue il perimetro dell'antico edificio risalente all'XI secolo e quindi ampliato con l'aggiunta di una piccola navata laterale tra il '300 ed il '400. Gli affeschi interni vengono distinti in due fasi: la I risalirebbe al XV sec. con la rappresentazione del Cristo benedicente attorniato dalla simbologia dei 4 evangelisti nel catino absidale. Dello stesso periodo sono pure gli affreschi effigianti gli Apostoli con al centro S.Pietro e posti in riquadri all'altezza delle tre monofore dell'abside. E' forse significativo che, all'interno di una chiesa deputata quale punto di incontro dei PELLEGRINI, ai lati dell'ingresso al campanile si trovino le immagini del citato S.ANTONIO ABATE in veste di viandante e del Santo anticamente deputato alla protezione del viandanti (con la rappresentazione, anche sull'esterno delle chiese, per segnalare luoghi topograficamente importanti per i pellegrini) cioè S. CRISTOFORO. Dello stesso sono affreschi che rappresentano alcuni Prelati e Santi secondo lo stile consueto inquadrati nel contesto di partiture geometriche. La seconda fase pittorica risalirebbe invece al pieno XVI sec. e sarebbe contraddistinta dal fregio floreale: a siffatta epoca viene attribuita l'iscrizione dipinta e datata 1575 in memoria del camporossino Nicola Aicardi.

COSI' COME NELL'IMMAGINE SOPRA APPARE LA CHIESA DOPO I RECENTI RESTAURI: IMMAGINE TRATTA DA "LA CASANA", 1999 - 4 (RIVISTA "CARIGE", ARTICOLO DI A. LEONARDI, LE CHIESE ROMANICHE DELLA VAL NERVIA)