informatizz. a cura di B. Durante

"IL DIAVOLO E L'IMPICCATO", L'INCISIONE E' TRATTA DAL VOLUME DELLA BIBLIOTECA APROSIANA DI VENTIMIGLIA NEBULO NEBULONUM, HOC EST IOCO FERIA VERNACULAE NEQUITIAE CENSURA OPERA DI JOHANNES FLITNER (SENZA LUOGO DI STAMPA, PER IOHANN COOPMANS, 1634). LA TRADUZIONE DI ANTONIO ZENCOVICH SOTTOLINEA LA DRAMMATICITA' CIVILE E SOPRATTUTTO RELIGIOSA IN AMBITO CRISTIANO DEL SUICIDIO SECONDO L'INTERPRETAZIONE DEL DIRITTO INTERMEDIO: LA DISPERAZIONE E' IL PEGGIORE DI TUTTI I PECCATI, TANTO GRANDE E ATROCE CHE L'UOMO IL QUALE NE E' PREDA SI FA SIMILE AL DEMONIO. CONTRO DI LEI NON C'E' CURA POSSIBILE, NE' SPERANZA DI GUARIGIONE. COME PRECISA LO ZENCOVICH IN UN SUO PREGIATO VOLUME IL SUICIDIO IN CONTESTO CRISTIANO ERA UN PECCATO DISONOREVOLE CHE SEGNAVA LA FALLITA ACCETTAZIONE DEI PROGETTI DIVINI. IN AMBITO CLASSICO, INVECE, NON SI MANCAVA DI ATTRIBUIRE AL SUICIDIO UNA QUALCHE GRANDIOSA NOBILTA', DETTATA DA UNA SCELTA DI VITA IN CUI SI SALVASSE L'ONORE DEL SINGOLO O VICEVERSA LA MORTE DI UN SOLO INDIVIDUO POTESSE ESSERE DI GIOVAMENTO E SALVAZIONE AD UNA PLURALITA' DI INDIVIDUI (IN MERITO SI PUO' SCORRERE CON UNA LETTURA MEDITATA IL DE PROVIDENTIA DI LUCIO ANNEO SENECA)