OGGIA

Un fondo ligure romano [dove oltre ad un carsismo derivato da una cascatella d'acqua che ha fatto pensare ad un "culto delle acque" si è trovata una "coppella" cerimoniale di influsso celtico del diametro di cm.14 e dal profilo di 7] era nella località "Oggia" in territorio comunale di Rocchetta Nervina dove esiste un bosco con campi gerbidi, vigneti, sparsi casolari: dalla vecchia forma Ogia-Ogiani (atto notarile del 1356) si risale al personale ligure Obios-Obienus o al latino Obellius.
Dopo un ripascimento del terreno si trovarono reperti romani fra cui un'anfora: si dedusse che il sito aveva risentito di lunga frequentazione umana, anche per le trasversali viarie che da esso portano all'Alta e Bassa Valle.









I resti di edifici cristiani e in particolare d'una chiesetta intitolata a S. Lucia confortano queste ipotesi che cioè la "contrada" di Oggia abbia avuto non solo una lunga storia di insediamenti umani (a scopo demico e soprattutto per lo sfruttamento agricolo) ma che in sovrappiù abbia rappresentato da sempre un'importante asse viaria rivisitata dal monachesimo con l'impianto di diversi edifici religiosi, di matrice verisimilmente monastica, preposti a guidare (ed ospitare) i viandanti nel contesto dei loro spostamenti.