informatizzaz. e riproduz. a cura di B. Durante

L'opera (da cui è tratta l'INCISIONE del FRONTESPIZIO) costituisce una testimonianza del clima di tensione nel '600 in Europa tra Cattolici e Riformati.
Nel volume, espressione della pubblicistica cattolica nei paesi meridionali della Germania confinanti con quelli che aderirono alla Riforma, è effigiata la COSTANZA CRISTIANA che affronta e sconfigge gli attributi colpevoli degli ERETICI LUTERANI e cioè la BESTEMMIA (nell'atto di rovesciare a terra il SACRAMENTO DELL'EUCARESTIA), la SUPERSTIZIONE (che porta sul volto la maschera della FALSITA') ed ancora la LUSSURIA (che subisce le tentazioni di EROS e del DIAVOLO).
Le TENSIONI TRA CHIESA ROMANA E SCISMATICA divennero presto INSANABILI e superato il periodo transeunte delle CONTRAPPOSIZIONI POLEMICO-PUBBLICISTICHE, dato il riflesso politico che gli eventi avevano comportato, si sublimarono tragicamente in un terribile conflitto, appunto la GUERRA DEI TRENT'ANNI, che all'IMPERO e alla SPAGNA (paladini della CHIESA ROMANA) andò contrapponendo quasi tutte le forze d'Europa.
In chiave più oggettiva per GUERRA DEI TRENTA'ANNI si può intendere quell'insieme di conflitti, interessanti l'Europa continentale che furono combattuti tra il 1618 e il 1648 e che vengono solitamente distinti in quattro periodi: boemo-palatino (1618-1624); danese (1626-1629); svedese (1630-1635); francese (1635-1648).
Nel primo periodo la guerra si svolse in Boemia.
Prendendo a pretesto una violazione della Lettera di maestà con la quale l'imperatore Rodolfo II di Asburgo aveva un tempo accordato a essi libertà di culto e di religione, i protestanti Boemi si ribellarono all'autorità asburgica (1618, DEFENESTRAZIONE DI PRAGA) e, deposto l'imperatore Ferdinando II, elessero come proprio sovrano il capo dell'Unione evangelica, l'elettore palatino Federico V.
Essi vennero però sconfitti (1620) nella battaglia della Montagna Bianca presso Praga sì che il Palatinato fu invaso e l'Unione evangelica costretta a sciogliersi.
Nel frattempo, salito al trono di Spagna (1621), Filippo continuò la guerra (dichiarata nel 1620) contro gli Olandesi, impegnandosi contemporaneamente contro la Francia, Venezia e il ducato di Savoia per la questione della Valtellina che venne annessa.
Il re di Danimarca, Cristiano IV, intervenuto in appoggio ai protestanti, fu battuto (1626) a Dessau e obbligato a firmare (1629) la pace di Lubecca.
La probabilità che un grande Stato asburgico-cattolico stesse per imporre la propria egemonia in Europa destò i timori dei principi protestanti tedeschi e della Francia di Richelieu, che riuscì ad attirare contro gli Asburgo Gustavo Adolfo di Svezia.
Questi, dopo aver vinto a Breitenfeld (1631), affrontato dal comandante imperiale Wallenstein a Lutzen (1632) rimase ucciso in battaglia.
La guerra, continuata per impulso del cancelliere reggente Oxenstjerna, si concluse a Nordlingen (1634) con una sanguinosa disfatta della Svezia, i cui alleati Sassonia e Brandeburgo conclusero, nel 1635, la pace di Praga con l'imperatore, che pose fine alla guerra interna e religiosa in Germania, ma non a quella in Europa: si ebbe anzi l'intervento diretto della Francia (1635), al cui fianco si posero Svedesi, Olandesi, il duca di Savoia, Mantova e Parma.
Intanto nuove aspettative tra i Cattolici sorsero in funzione dell'ascesa al trono imperiale di Ferdinando III (1608 - 1657) che, prima di ricevere la corona dal padre era stato nominato re di Ungheria, di Boemia e quindi dei Romani (1637).
In quest'ultima circostanza a Roma si tennero solenni celebrazioni pubbliche nel corso delle quali vennero eretti degli archi di trionfo floreali o comunque scenograficamente effimeri.
Il più grande, di cui si parla in un volume dell'Aprosiana (da cui è estrapolata l'INCISIONE di seguito proposta intitolata L'aquila imperiale trionfa sui mostri infernali), "...Era...una gran montagna alta palmi quaranta e larga trenta...Da un canto...stava coricata, sovra un gran nido di trofei, un'Aquila Imperiale. Appié di questo scoglio si vedeva un cerbero...star insidiando all'Aquila annidata...D'intorno poi a gran parte della montagna uscivano mostri infernali di forma di Dragoni, Sfingi, Chimere...".
In questo contesto di clamorosa pubblicistica contro i Riformati sempre lo stesso volume ci ragguaglia su uno SPETTACOLO PIROTECNICO organizzato, a Roma in piazza della Spada, utilizzando la vecchia base costruita per realizzare la precedente allegoria.
A queste clamorose aspettative non corrisposero tuttavia gli esiti auspicati dal Mondo Cattolico.
Gli Spagnoli, impegnati contro i ribelli di Catalogna e Portogallo, subiranno dure sconfitte a Casale (1640), Rocroi (1643) e a Lens (1648), gli imperiali a Breitenfeld (1642), a Jancovic in Boemia (1645) e infine a Susmarshausen (1648).
La morte di alcuni dei principali protagonisti del conflitto (lo spagnolo conte-duca di Olivares, Richelieu e il re di Francia Luigi XIII) e la stanchezza della guerra indussero le parti avverse ad aprire, sin dal 1644, un congresso delle potenze europee che portò alla conclusione (1648) della pace di Vestfalia mentre il conflitto tra Francia e Spagna si concluse solo nel 1659 con la Pace dei Pirenei.