IL PATRIOTA MAZZINIANO NATO AD ONEGLIA (9/XI/1809) GIOVANNI BATTISTA CUNEO , AL PARI DI GARIBALDI CHE PROPRIO LUI EDUCO' ALLE IDEE PATRIOTTICHE, DOVETTE RIPARARE DA "EMIGRANTE POLITICO" IN SUDAMERICA, SVOLGENDO LA SUA ATTIVITA' POLITICA ED IL SUO APPASSIONATO IMPEGNO DA GIORNALISTA PRIMA A RIO DE JANEIRO (OVE FONDO' IL GIORNALE LA GIOVINE ITALIA), POI A MONTEVIDEO E FINALMENTE A BUENOS AIRES.
GLI ALTRI GIORNALI E PERIODICI CUI DIEDE VITA (L'ITALIANO, IL LEGIONARIO ITALIANO, SUCCESSIVAMENTE IL MENSILE LA LEGIONE AGRICOLA) FURONO FORSE CONDIZIONATI DALL'ESSER SCRITTI PER UN PUBBLICO ALMENO DI MEDIA CULTURA MA PORTARONO AVANTI CON COSTANZA LE IDEE LIBERTATARIE DEI PATRIOTI ITALIANI E CONTESTUALMENTE COSTITURONO UN COSTANTE OMAGGIO ALLA "VALOROSA SCHIERA GARIBALDINA IMPEGNATA NELLE LOTTE D'AMERICA".
FU PERO' SOPRATTUTTO IN VIRTU' DI QUESTE PUBBLICAZIONI CHE VENNERO DIFFUSI TRA GLI EMIGRANTI I VERSI PROIBITI DI TANTI PATRIOTI DAL PELLICO, AL GIUSTI AL MAMELI: E CON I VERSI ANCHE GLI INNI ED I CANTI, TRA CUI APPUNTO FRATELLI D'ITALIA E L'INNO DI GARIBALDI.
IL CUNEO, TORNATO IN ITALIA NEL 1861 OSPITE DI GARIBALDI, AVEVA ORMAI OTTENUTA GRANDE CONSIDERAZIONE PRESSO IL GOVERNO ARGENTINO VISTA LA SUA DIRITTURA MORALE E PRESO ATTO DELLA SUA RETTITUDINE.
E, NON A CASO, COLPI' LA PUBBLICA OPINIONE IL FATTO CHE, NOMINATO SUO CONSOLE GENERALE IN GENOVA DAL GOVERNO DI BUENOS AIRES, G.B. CUNEO RIFIUTO' L'INCARICO "PER NON ARRECARE DANNO A PERSONA AMICA CUI AVREBBE TOLTO, ACCETTANDO, IL COSPICUO EMOLUMENTO".
NEGLI ULTIMI ANNI DELLA SUA OPEROSA VITA FU SPESSO AL SEGUITO DELL'AMICO GARIBALDI, ACCOMPAGNANDOSI A LUI, BENCHE' IN NON BUONA SALUTE, ANCHE NELL'IMPRESA IN TRENTINO DEL 1866.
FINALMENTE ACCETTO' LE GRATIFICAZIONI PROPOSTEGLI DALLE AUTORITA' ARGENTINE E SVOLSE SINO ALLA FINE IL DELICATO INCARICO CONFERITOGLI DI AGENTE GENERALE DELL'EMIGRAZIONE.
SAPUTO DI UNA SUA SERIA MALATTIA, IL 29/XI/875 GARIBALDI GLI SCRISSE:"IO SPERO CHE LA PRESENTE TI TORVERA' MIGLIORATO IN SALUTE E ME NE AVVERTIRAI SUBITO...LA NOSTRA AMICIZIA DATA DA QUARANT'ANNI ED E' SEMPRE PIU' FERVIDA".
GLI AUSPICI DELL'EROE DEI DUE MONDI NON ANDARONO PURTROPPO AD EFFETTO, ENTRO POCO TEMPO IL 18 DICEMBRE 1875, ALL'ETA' DI 67 ANNI, GIOVANNI BATTISTA CUNEO SI SPENSE: LA SUA SALMA, DOPO ALCUNE PERIPEZIE, TROVO' GIUSTA QUIETE NEL FEBBRAIO DEL 1876 NEL CIMITERO DELLA CITTA' NATALE (NOTIZIE QUESTE ULTIME IN PARTICOLARE RIFERITE DALLO STUDIOSO ONEGLIESE ELISEO LANGUASCO E DATE DI PUBBLICA RAGIONE NEL VOLUME STORIA DELL'EMIGRAZIONE ITALIANA IN ARGENTINA, DI N. CUNEO, EDITO A MILANO, NEL 1940, CAP. VIII, VEDI IN PARTICOLARE LE NOTE 115 E 116 DI P.238 -
NELL'IMMAGINE SOPRA PROPOSTA: G. B CUNEO - MUSEO MAZZINIANO [DIDASCALIA E IMMAGINE DA N. CUNEO, STORIA DELL'EMIGRAZIONE ITALIANA IN ARGENTINA (1810-1870), MILANO, 1940 - RIPRODUZIONE DA ESEMPLARE IN "MUSEO DELLA CANZONE DI VALLECROSIA (IM)"])