Il decreto della legislazione francese che dal 12-VI-1804 regolava le sepolture
fu esteso all'Italia con il decreto in data Saint Cloud 5-IX-1806, pubblicato nello stesso anno
sul Giornale Italiano, il cui n. 276 (3 ottobre) conteneva gli articoli 75, 76, 77, della
Sezione X: la normativa era relativamente nuova in quanto si uniformava alla legislazione europea sulle nuove modalità di sepoltura, onde evitare rischi di contagio, ammorbamenti dell'aria, la formazione di lugubri cripte con corpi in decomposizione.
Finito il clima dei terrori della Controriforma e delle punizioni divine contro l'insorgere di leggende e paure e contro le speculazioni (non mancavano gli apprendisti stregoni che in nome della magia nera per perpetrare malefici a pagamento disseppellivano i poveri resti per procurarsi, allo scopo di incomprensibili riti, qualche reperto umano in disfacimento.
Anche se col Dei Sepolcri Ugo Foscolo, accodandosi per quanto materialista alle proteste dei cattolici, realizzò un autentico capolavoro sull'importanza dei sepolcri e della corrispondenza d'amorosi sensi tra i vivi e gli estinti lo spirito della legge era governato da intenti positivi e progressisti.
Ormai nelle cripte morti antichissimi e recenti cadaveri erano ammucchiati in un orribile coacervo di membra sparse ed odori di ogni sorta salivano dalle cripte ed invadevano lo spazio cultuale delle chiese procurando irrefrenabile vomito in molti fedeli ed inducendoli ad abbandonare i templi e non pià praticarli: anche per questo la parte meno consevatrice del clero si schierò a favore della realizzazione di cimiteri abbastanza lontani dai centri abitati ed a favore di inumazioni sufficientemente profonde, coi defunti non solo avvolti in poche fasce di lino ma ben rinchiusi in salde casse.
Come sempre accade -e in ciò è ben comprensibile la protesta di cui il Foscolo si fece grandissimo portavoce lirico-
furono le esagerazioni di alcune municipalità e le interpretazioni burocratiche errate della legge e dei
decreti a meritare una condanna.
In nome dell'uguaglianza sotto la recente spinta rivoluzionaria alcune municipalità promossero un piano di tombe a terra comuni, caratterizzate da un numero (le generalità del defunto si ricavavano poi da un registro in dotazione al custode del cimitero): questo
spirito egalitario finiva però per urtare i costumi, la tradizione, la coscienza storica delle genti che, da sempre, diversificavano le tombe dei cari estinti in nome di un metafisico colloquio oltre la tomba reso fattibile proprio dai piccoli gesti delle cure individuali e delle premurose distinzioni nei personalissimi addobbi floreali e non dei sepolcri stessi.
La lettura dei capi fondamentali dell' Editto di Saint Cloud del 1806 permette però di evincere che, al di là dei casi di intolleranza amministrativa e burocratica cui si è fatto CENNO SOPRA la nuova LEGGE SUI CIMITERI era sostanzialmente guidata dai fondamentali ma condivisibili capi 75-77 della sezione X dell'editto, qui di seguito riportati:
" 75. E' proibito di seppellire i cadaveri umani in altri
luoghi che nei cimiteri. Questi saranno necessariamente collocati fuori dell'abitato dei comuni-
76. Que' comuni che non hanno un cimitero collocato come sopra, lo faranno disporre al più
tardi entro un biennio. La Municipalita ne destinerà il luogo coll'approvazione del Prefetto:
in caso di inadempimento per parte della Municipalità, la Commissione dipartimentale provvederà a spese del comune.
- 77. Un particolare regolamento stabilirà le discipline opportune
per prevenire Ogni inconveniente, che può nascere dal troppo sollecito e non bene eseguito
seppellimento dei cadaveri"[troppo sollecito per eludere a volte problemi ereditari, dar sepoltura in tutta fretta senza pubblicizzare l'evento a vantaggio degli aventi diritto alle loro legittime porzioni di eredità: ma troppo sollecito anche per i timori di contagi e infezioni sì che a volte i cadaveri venivano sepolti sotto poche decine di cm. di terra sì da essere poi preda di sciacalli ed alle prime piogge, per qualche smottamento, di animali selvatici o inselvatichite, divenendo orribile spettacolo per i frequentatori dei cimiteri stessi].