Le DIOCESI IMPERIALI ROMANE (vedi qui la TETRACHIA e la NOTITIA DIGNITUM (NOTIZIA DELLE DIGNITA' NELL'IMPERO) della riforma di Diocleziano furono affidate a VICARI del prefetto del pretorio che però dipendevano direttamente dal Sovrano. Dapprima i Vicari venivano scelti solo fra i Perfettissimi dell'ordine equestre e quindi, per rango e classe sociale, inferiori ai Governatori delle antiche province di rango senatorio.
Raggruppate quindi nelle "4 prefetture del pretorio" (Italia, Gallia, Oriente ed Illirico) le diocesi col tempo divennero 15 (da 12 che erano) nel IV secolo: Oriente (donde poi fu staccata la diocesi dell'Egitto), Pontica, Asiana, Tracia, Illirico orientale o Mesie (con una successiva divisione in Dacia e Macedonia), Illirico occidentale o Pannonie, Italia (poi ripartita in Annonaria e Suburbicaria), Africa, Spagne, Gallie, Britannie e Viennese.
Le DIOCESI CRISTIANO CATTOLICHE [che derivano in qualche modo la denominazione dalla suddivisione in VASTE PROVINCE (dette appunto DIOCESI del MEDIO - TARDO IMPERO DI ROMA (vedi la TETRARCHIA] sono una porzione del popolo di Dio affidata alle cure pastorali del vescovo e del suo presbiterio in un territorio nettamente delimitato. La sua origine più antica coincide con la fondazione dei "vescovadi" ad opera degli apostoli e dei loro successori. Al vescovo residenziale, detto anche "ordinario diocesano", spetta il compito di stabilire e ordinare le parrocchie del territorio. Molte diocesi limitrofe di un vasto territorio compongono una provincia ecclesiastica presieduta dal vescovo della diocesi più antica detto arcivescovo o metropolita: gli altri vescovi sono invece detti suffraganei (donde la definizione di diocesi suffraganea).
Le antiche sedi diocesane, che non sono più tali per varie ragioni, vengono chiamate sedi titolari da cui vescovo titolare è l'episcopo che porta il nome di una diocesi estinta o soppressa.
Spetta alla Sacra Congregazione dei Vescovi di erigere nuove diocesi o di variare il territorio di quelle già esistenti, a meno che non appartengano alla Sacra Congregazione per le Chiese orientali: naturalmente questo si riferisce alla contemporaneità, diversa è certo la vicenda delle fluttazioni territoriali delle vecchie diocesi, compresa in particolare la demarcazione dei confini, cosa peraltro controversa, ad esempio, per il limite antico fra le Diocesi di Ventimiglia ed Albenga.