CARNE in collegamento con OURI: entrambi residui di due fondi romani: Carnius ed Aurius, in un'area di orti e prati presso il rio "Carne" dove si riscontra il nome di luogo Parixe da collegare al romano in panicis con cui si alludeva al panìco o tipo di cereale minore.
C. Eluère (pp. 153 - 154) a proposito come dice il sottotitolo del suo bel saggio Le pietre del frantoio Carne scrive:"In un frantoio recentemente ristrutturato sono rimaste sul posto e ben conservate due lunghe pietre con doppie scannellature da torchiatura, scavate l'una accanto all'altra.
Pietra 4
Dimensioni: 2, 50 m. x 0,75 m. con due scannellature circolari scavate l'una accanto all'altra (diametro trasversale di 0,60 m.); la larghezza della scannellatura è di 8 cm., mentre la profondità massima è di 2,5 cm. Ogni scannellatura finisce con un becco più corto rispetto alle altre pietre.
Pietra n. 5
Dimensioni: blocco con una disposizione identica di circa 2 m. di lunghezza totale. Larghezza massima delle due scannellature, becco compreso, è di 0,75 m. Il diametro trasversale misura 0,64 m. e le scannellature sono di 8 cm. di larghezza con una profondità massima di 3,5 cm. Non si può misurare lo spessore di queste due pietre poiché entrambe sono cementate nel suolo. A detta dello stesso studioso queste pietre da torchio a differenza delle altre rinvenute nel territorio di Pigna appartengono ad un'epoca più recente, forse al XVIII secolo: e per confortare questa rilevazione, che tuttavia propone con giustificata prudenza critica, pone in relazione questi due reperti con quelli individuati, poco prima del sito intemelio del Trucco, presso il frantoio abbandonato di Case Porra (parimenti si rifa ad alcuni consimili oggetti custoditi ad Imperia presso il Museo Carli dell'olivo).