L'ex CHIESA DELLE CARMELITANE ha sempre suscitato qualche interrogativo sulle sue origini, interrogativo che non è stato risolto neppure dopo le indagini che son state condotte in previsione di un suo restauro [l'edificio è stato inserito dalla Regione Liguria fra i monumenti storici meritevoli di rivalorizzazione] per una nuova destinazione: ultimamente si è parlato di una qualeche destinazione per fini culturali (magari come sede di pinacoteca) in collegamento con la nuova sede della biblioteca civica da ricavare nel vicino complesso della prossimamente dismessa stazione ferroviaria.
La CHIESA, lasciata al degrado dal 1980, è in stile neogotico ma le ricerche condotte su di essa hanno approdato nebulosamente al XVII secolo, al tempo in cui l'area in cui venne eretta era nominata, abbastanza genericamente LA BRAIA e risultava di proprietà della nobile famiglia locale dei Borea: non casulmente forse l'abate Pietro Francesco Borea fece redigere un testamento entro cui si alludeva ad una villa nel cui fondo era stata eretta una cappella da esso magnifico sifnore abbate fabricata e dedicata a San Nicolò vescovo di Bari".
Nel XIX secolo l'edificio religioso entrò a far parte dei beni immobili della contessa Renata D'Auvers, cui si attribuiva una discendenza da San Luigi re di Francia.
La fabbrica religiosa pervenne quindi verso il 1922 al convento delle Carmelitane Scalze che la governarono per oltre trenta anni.
Finalmente nel 1959 giunse al Comune di Sanremo restando aperta sino al 1980: era in particolare prediletta per la celebrazione di matrimoni