IN RACCOLTA PRIVATA - PRESSO IL FOGLIO DI GUARDIA DI UN VOLUME [PIERRE SOAVI - JEAN DIODATI, "HISTOIRE DU CONCILE DE TRENTE", TROYES, CHEZ NICOLAS OUDOT, 1655] "JEAN LUIS DESPERANDIEU", VERSO IL 1666, HA DISEGNATO LA PROSPETTIVA DI UNA CUCINA SEICENTESCA DI UN CONVENTO DI FRATI MINORI. LA PREZIOSITA' DELL'IMMAGINE CONSISTE NEL FATTO CHE, A DIFFERENZA ANCHE DEI DIPINTI CHE RAPPRESENTANO LO STESSO OGGETTO, L'AUTORE DEL DISEGNO SI E' PRESO CURA DI EFFIGIARE SIN NEI MINIMI DETTAGLI E NELLA STRUMENTAZIONE LA DOTAZIONE DELLA CUCINA FRATESCA: VI SI RICONOSCONO TRA L'ALTRO FLACONI, MARMITTE, VASI, BICCHIERI, CANDELIERI, PANIERI, PIATTI, POSATE VARIE. TRAMITE UN CONFRONTO CON QUANTO NEL XIX SECOLO IPPOLITO NIEVO SCRISSE (NELLE "CONFESSIONI DI UN OTTUAGENARIO") A REIGUARDO DELLA CUCINA DEL CASTELLO DI RIPAFRATTA ("COLLEREDO") SI PUO' NOTARE LA SOMIGLIANZA CHE INTERCORREVA TRA LA CUCINA DI UN EDIFICIO MONASTICO DI REGOLARI E QUELLA DI UNA GRANDE FAMIGLIA NOBILIARE O BORGHESE