cultura barocca
a c. B. Durante

Nell'immagine sopra riprodotta (custodita A NAPOLI, MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE) è pittoricamente effigiata, proveniente da una pittura muraria di un'ABITAZIONE POMPEIANA, la rappresentazione che un committente privato volle per rammentare un grave evento che avvenne nell'ANFITEATRO DI POMPEI durante l'anno 59 d.C. e che fu ricordato dallo storico Tacito: si trattò di una sanguinosa rissa fra tifosi di fazioni contrapposte (cittadini di POMPEI e NOCERA) che pur di sostenere i propri ATLETI non si astennero dalla violenza: l'imperatore NERONE che pure fu un ESTREMO SOSTENITORE dei LUDI O GIOCHI CIRCENSI interdì ai Pompeiani i giochi per 10 anni, anche se non potè impedire che questi si vantassero di aver sopraffatto i Nocerini addirittura con delle occasionali scritte sui muri della città (ALBINTIMILIUM..., p.137, nota 104.
Per quanto non paragonabili cogli enormi complessi architettonici di ROMA [si pensi non soltanto all'ANFITEATRO FLAVIO (o COLOSSEO) capace di 80.000 spettatori od al CIRCO MASSIMO idoneo a contnerne sino a 300.000) o di altri CENTRI DEMICI IMPORTANTI (tanto in Italia che nelle varie regioni imperiali) è opportuno affermare che, come in tutto l'ecumene romano, anche in Liguria e nelle regioni circonvicine sorsero ANFITEATRI: sorprende che a VENTIMIGLIA sia stato rinvenuto un TEATRO e non un ANFITEATRO (struttura assai più prossima al gusto medio e popolare d'epoca imperiale per lo SPORT ed in particolare per lo SPORT SPETTACOLARE E PROFESSIONISTICO): le medie e grosse città relativamente vicine a VENTIMIGLIA ROMANA hanno permesso di individuare tracce importanti di ANFITEATRI.
L'archeologia ne ha dato prova per varie LOCALITA' DEL PIEMONTE MERIDIONALE, nella vicina AREA DELLA PROVENZA e in altre località della stessa LIGURIA STORICA dall'importante base dell'odierna ALBENGA sino al significativo complesso demico di LUNI.
Alla luce delle odierne rilevazioni giunge abbastanza improbabile dissertare sull'esistenza di un ANFITEATRO ROMANO STABILE in VENTIMIGLIA ROMANA: un qualche segnale indiretto si riteneva prodotto da un RILIEVO GLADIATORIO e, soprattutto, da una lapide di un Lucius Domitius Hyginus, doctor Samnitium cioè di un "maestro ed educatore alla lotta dei gladiatori che combattevano alla sannitica" su cui si avanzarano varie ipotesi.
Si pensò che potesse aver esercitata la sua funzione proprio in Ventimiglia romana (e ciò sarebbe stata prova dell'esistenza di una palestra per gladiatori in loco e conseguentemente di un ANFITEATRO): alternativamente si propose l'ipotesi che costui, forse originario della città ligure, fosse tornato in età avanzata a vivere gli ultimi anni nella terra natale.
Tra queste ipotesi si dipanarono le teorie di molti ed anche di chi scrive (Albintimilium..., cit., p.78) sin a quando uno studioso di epigrafia classica Giovanni Mennella intervenne a ridimensionare la portata semantica del LAPIDARIO INTEMELIO dimostrando che alcune epigrafi e reperti (seppur i meno importanti ma tra cui il citato RILIEVO e questa LAPIDE) di fatto non provenivano dagli scavi locali ma da altre e lontane aree archeologiche per via dei lucrosi traffici di un ben discutibile mercato antiquario fiorente in zona tra fine '800 e primi '900.
Le ipotesi avanzate sono diverse e tutte plausibili finchè non si raggiungerà la certazza di un qualche manufatto, ferma restando la realtà storica di ANFITEATRI PROVVISORI ADATTATI AL TERRITORIE E STRUTTURATI IN LEGNO: realizzati cioè in occasione di specifici eventi e momenti storici; e tutto questo anche se par strano che una città relativamente grande come Ventimiglia romana, fornita di Terme e soprattutto di un Teatro, non avessero qualche cosa di più consono al gusto medio romano, maggiormente portato, prima che ad appassionarsi rappresentazioni sceniche, a seguire le manifestazioni sportive, ludiche e circensi.
A titolo di chiosa, senza nessuna pretesa ma recuperando un' antica osservazione di G. Rossi, resta comunque curioso analizzare nel contesto del tessuto demico municipale , il tragitto della via romana ed il rapporto del complesso urbano principale con l'area immediatamente ad oriente del fiume Roia: non si può cioè far a meno di analizzare il complesso ed ampio sistema territoriale su cui sarebbe poi stata eretta la STAZIONE FERROVIARIA INTERNAZIONALE.