L'ARA VOTIVA ALLE "FATE" FU ESTRATTA DALL'ALTAR MAGGIORE DELLA CHIESA DI SAN REMIGIO, A PALLANZA NEL NOVARESE, OVE ERA STATA RIUTILIZZATA; VI SI LEGGE UNA DEDICA
FATIS/ SEVERIE/NA VALERIA/NA V(OTUM) S(OLVIT) L/IBENS) M(ERITO).
NELLA RELIGIOSITA' ROMANA LE FATAE ERANO PROTETTRICI DEL PARTO E, NON CASUALMENTE, PROPRIO UNA DONNA ADEMPIE QUI AD UN VOTO, VERISIMILMENTE PER UNA GRAVIDANZA GIUNTA A BUON FINE: UNA REPUTAZIONE QUINDI BENEFICA QUELLA DELLE "FATE", DI ASCENDENZA VERISIMILMENTE CELTICA, TRASFERITASI SALDAMENTE NELLA CULTURA POPOLARE E QUINDI RIPRESA E POI VARIAMENTE MODIFICATA DALLA FAVOLISTICA = VEDI DI F. LANDUCCI GATTINONI LE FATAE NELLA CISALPINA ROMANA IN CULTI PAGANI NELL'ITALIA SETTENTRIONALE, (A CURA DI A. MASTROCINQUE), TRENTO, 1994, PP. 118 - 123.