Informatizzazione a cura di Bartolomeo Ezio Durante

Stele sepolcrale di Licinia Amias - Materiale: Marmo - Provenienza: Roma, necropoli vaticana - - Luogo di conservazione: Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano - Inventario: 67646
"Stele funeraria di Licinia Amias considerata tra le più antiche iscrizioni cristiane. La dedica agli Dei Mani è unita all'espressione cristiana in greco "Ictus Zonton", pesce dei viventi. L’immagine del pesce ricorre nella letteratura cristiana dal II secolo in poi, legata agli episodi evangelici della chiamata dei pescatori, della pesca miracolosa e della moltiplicazione di pani e pesci. Il pesce è già un simbolo del Battesimo per Clemente di Alessandria (morto nel 215). Per Tertulliano (morto nel 230) i credenti erano "pisciculi": per essere salvati occorreva restare nell’acqua del Battesimo. Scrivendo in latino egli riporta il nome greco del pesce – "ichtys" – che era già utilizzato come acrostico della confessione cristologica associata al nome di Gesù: "Iesoùs Christòs Theoù Yiòs Sotèr (traslitterato in caratteri latini), che tradotto significa: "Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore". Questo acrostico si trova già nell’epigrafe di Abercio, vescovo di Gerapoli (morto nel 167), ed è ricorrente nelle catacombe cristiane, assieme all’immagine del pesce, come simbolo cristologico".