Informatizzazione a cura di B. E. Durante

ALESSANDRO TASSONI (1565-1635) nacque a Modena da una famiglia nobile.
Rimasto orfano, dopo anni di dissolutezze, completò gli studi tra Bologna, Ferrara e Pisa e fu posto al servizio del Cardinale Ascanio Colonna, con il quale visse in Spagna dal 1600 al 1603.
Rientrato in Italia, fu ambasciatore piemontese a Roma al servizio del duca Carlo Emanuele I di Savoia, che lo scrittore riteneva "il più magnanimo principe che abbia la nostra età", ammirandone la politica d'indipendenza nei confronti della Spagna.
In questo periodo compose una raccolta di pensieri dal titolo "Varietà di pensieri di Alessandro Tassoni" divisa in nove parti e contrassegnata da un tenace anti-aristotelismo.
Già da questi scritti si nota la personalità vivace ed irosa che lo caratterizzò per tutta la vita, e la sua corrosiva vena polemica, spesso indirizzata contro gli emuli del Petrarca.
Angelico Aprosio si riferisce nella sua Biblioteca Aprosiana ad un'opera in cui, proprio per difendere il suo antipetrarchismo, il Tassoni ebbe a polemizzare con GIUSEPPE DEGLI AROMATARI, sostenitore del petrarchismo ortodosso.
Si tratta de La tenda rossa risposta di Girolamo Nomisenti a i Dialoghi di Falcidio Melampodio...., In Francofort [i.e. Modena], 1613 Descrizione fisica: [4], 269, [3] p. ; 8° [Girolamo Nomisenti è pseudonimo di Alessandro Tassoni - per il luogo di stampa e l'edizione cfr. Melzi G. Anonime e pseudonime, II, 237] 1613 (R) : localizzazioni italiane: RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM - 1 esemplare FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI - 1 esemplare. MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI MI0327 - Biblioteca Trivulziana - Archivio storico civico - Milano - MI> Codice identificativo: IT\ICCU\BVEE\040246.
La cultura secentista si coniuga del resto in Tassoni al desiderio di nuovo, alla ricerca del paradossale e del bizzarro.
In particolare suoi forti sentimenti anti-spagnoli animano un'opera di oratoria politica, praticamente un pamphlet, che rappresenta una delle poche espressioni letterarie della protesta contro la dominazione straniera: le "Filippiche contro gli Spagnoli".
Il Tassoni invitava i principi italiani a ribellarsi, seguendo appunto l'esempio del duca di Savoia Carlo Emanuele, che nel 1612 aveva mosso guerra alla Spagna per il Monferrato.
Stampate tra il 1614 e il 1615, le Filippiche sono concordemente attribuite al Tassoni dalla critica, benché egli non ammise mai di esserne l'autore, per timore di ritorsioni e vendette, e gli ottennero di entrare ancor più nelle grazie dello stesso duca di Savoia, che nel 1618 lo volle a Torino col titolo di primo segretario.
Nel 1621 Tassoni si ritirò a vita privata a causa della mutata politica del duca sabaudo e delle conseguenti ostilità dell'ambiente di corte nei suoi confronti.
Nel 1622 pubblicò "La secchia rapita", composta in ottava rima, in cui, sebbene l'azione si svolga nel secolo XIII, i riferimenti alla contemporaneità sono numerosi ed espressi con arguzia e riferimenti polemici di carattere personale che contribuiscono a vivacizzare i personaggi.
Nel 1626 fu al servizio del cardinale Ludovisi e nel 1632 del duca Francesco I di Modena.
Morì nella sua città natale appena tre anni dopo, il 25 aprile 1635 [testo integrato da un saggio on line di a cura di Carlo Santulli ].




















GIUSEPPE DEGLI AROMATARI nacque nel 1587 a Perugia morendo a Venezia nel 1660.
Figlio di Favorino studiò a Perugia, Montpellier e Padova
medicina pubblicando anche opere su questa sua materia professionale tra cui merita un cenno particolare il De rabie contagiosa, magni momenti affectu, discursus, cui epistola de plantarum ex seminibus generatione praeposita est, ... Auctore ... Iosepho de Aromatariis Assisinate.., Francofurti, Beyer, Johann, 1626.
Dedito comunque alle lettere, sostenitore del Petrarca e del regolismo letterario entrò in disputa col Tassoni editando in rapida sequenza due opere Risposte di Gioseffe de gli Aromatari alle considerationi del sig. Alessandro Tassoni, sopra le Rime del Petrarca... In Padova, Zara, Orlando, Stampa Camerale, 1611 e i Dialoghi di Falcidio Melampodio in risposta a gli Auuertimenti dati sotto nome di Crescentio Pepe a Gioseffe degli Aromatari, intorno alle Risposte fatte da lui alle Considerationi del sig. Alessandro Tassoni sopra le Rime del Petrarca, In Venetia, Deuchino, Evangelista, 1613.
Abbastanza esternamente a questa vecchia disputa fu anche estensore di una Raccolta degli autori del ben parlare, Venezia, per il Salicata, 1643.