VIRGINIO CESARINI (Roma 1595 - ivi 1624) era nato da una famiglia nobile che gli permise di compiere studi profondi a Parma presso la corte di Ranuccio Farnese: successivamente, tornato a Roma verso il 1610, vi approfondì gli stdi di teologia e diritto.
Entrò in contatto con il futuro pontefice Urbano VIII, con Roberto Bellarmino ed ancora con Federico Cesi che lo accostò alle investigazioni scientifico-matematiche.
Dati questi nuovi interessi conobbe altresì Giovanni Ciampoli e Galileo Galilei con cui contrasse profonda amicizia entrando a far parte dell'Accademia dei Lincei dal 1618. Nel 1623 indusse Galileo a redigere Il Saggiatore che revisionò assieme a Tommaso Stigliani prima che venisse editato.
Non a caso sul frontespizio dell'opera si legge:
NEL QUALE
CON BILANCIA ESQUISITA E GIUSTA
SI PONDERANO LE COSE CONTENUTE
NELLA
LIBRA ASTRONOMICA E FILOSOFICA
DI
LOTARIO SARSI SIGENSANO//
SCRITTO
IN FORMA DI LETTERA
ALL'ILLUSTRISSIMO E REVERENDISSIMO
MONSIG.
D. VIRGINIO CESARINI//
ACCADEMICO LINCEO
MAESTRO DI CAMERA DI N. S.
DAL SIGNOR
GALILEO GALILEI//
ACCADEMICO LINCEO NOBILE FIORENTINO
FILOSOFO E MATEMATICO PRIMARIO
DEL
SERENISSIMO
GRAN DUCA DI TOSCANA//
ALLA SANTITÀ DI N. S.
PAPA URBANO OTTAVO//
Virgino Cesarini, in assenza del Cesi, svolse peraltro il prestigioso ruolo di presidente dei Lincei.
Stmpò solo liriche di occasione ma postume uscirono dai torchi opere ben più impegnate come i Carmina (Angelo Bernabò e Verme, Roma, 1658) e Poesie Liriche e Toscane (stessa piazza, stessi stampatori ma 1664) che possono di diritto rientrare nel contesto della lirica filosofico-moraleggiante della poesia del XVII secolo.