GIUSEPPE RIPAMONTI (1577-1643) nacque a Tegnone una frazione di Nava in Brianza. Aveva un temperamento irascibile, un ingegno pronto accoppiato a una tenace memoria. Di umili origini seppe mettere a frutto la sua cultura grazie all'intervento munifico del cardinal Federigo Borromeo, che lo creň Dottore della Biblioteca Ambrosiana e lo difese durante un lungo e aspro processo intentatogli da colleghi. Sue opere principali furono le Historiae Ecclesiae Mediolanensis, date alle stampe fra il 1617 e il 1628, il De peste Mediolani (1640) e le Historiae Patriae pubblicate postume (1641-1648). Notevole fu il suo talento nella narrazione storica, dove poté distendersi in quella fluenza tulliana, che caratterizza il suo stile.