Informatizzazione a c. di B. Durante

La LETTERA MINIATA riportata sopra nell'immagine costituisce il capolettera del LIBRO CORALE della CHIESA COLLEGIATA DI TRIORA.
L'iniziale fu ornata con la rappresentazione grafica di CHIESA E CONVENTO DI S. AGOSTINO di cui ci parla FRANCESCO FERRAIRONI in una sua utilissima GUIDA ARTISTICO MONUMENTALE DI TRIORA, donde è ricavata la presente figurazione
Il CONVENTO è importante storicamente anche perchè è stato il più antico della provincia genovese degli AGOSTINIANI SCALZI: venne istituito appena dopo il convento degli AGOSTINIANI SCALZI di S.Nicola eretto in Genova nel 1595.
La realizzazione del grande complesso del CONVENTO DI SANT'AGOSTINO IN TRIORA è da ascrivere ad un lascito fatto a favore dell'Ordine degli Agostiniani Riformati da certo dottor Agostino Oddo che, come scrisse Francesco Ferraironi storico di Triora, intese dotare il borgo natio di un importante complesso spirituale e culturale.
Costruita fuori cinta muraria la CASA CONVENTUALE era collegata a questo da una STRADA ALBERATA resa ancora più praticabile dalla ristrutturazione del 1968.
Oggi, dopo vari interventi riparatori, il CONVENTO DEGLI AGOSTINIANI SCALZI (detto anche in TRIORA dei NICOLAITI per il fatto -verisimilmente- che i Padri alla loro venuta si portarono come una reliquia un quadro con S.NICOLA DA TOLENTINO tuttora conservatovi) si presenta con la facciata distinta secondo due ordini architettonici e chiusa da una cuspide a duplice spiovente.
Si notano i tre portali architravati, la finestra centinata e i motivi architettonici dipinti: quattro nicchie con medaglione sovraporta incastrati sia nelle paraste del registro inferiore che in quelle del registro superiore.
Ampio è l'interno, a una singola navata: parimenti notevoli sono il presbiterio e le cappelle minori laterali.
Semplice risulta l'abside esterna mentre il campanile -eretto nel XV secolo- si rivela snello ed elegante: in esso "si passa dalla base liscia alla cella, la cui cornice s'increspa leggermente, al coronamento della lanterna che accentua quella stessa linea sinuosa, alla cuspide a bulbo che la riprende ancora e la risolve nella sua corposità, esaltata dal cromatismo del rivestimento d'ardesia" (T. OSSIAN DE NEGRI, Il Ponente Ligustico cit., Genova, Stringa, 1974, p.317).














AGOSTINIANI SCALZI
Gli Agostiniani Scalzi sono uomini che vivono stabilmente in comunità con lo scopo di praticare e testimoniare, con un particolare stile di vita, il Vangelo di Gesù Cristo. Essi costituiscono giuridicamente un Ordine o Istituto religioso perché seguono un insieme di norme (Regola e Costituzioni) approvate dalla competente autorità della Chiesa cattolica.
I primi agostiniani scalzi si sono riuniti nella città di Napoli (Italia) nel 1592.
Oggi, con trenta comunità, sono presenti in Italia; in Brasile; nelle Filippine.
Gli agostiniani scalzi, come i componenti di altri Istituti, sono chiamati frati (fratelli) o religiosi termini che ne evidenziano le caratteristiche fondamentali.
La loro sigla ufficiale è O.A.D. dalle iniziali delle parole latine “Ordo Augustiniensium Discalceatorum” (Ordine degli Agostiniani Scalzi).
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Sant’Agostino, tranne un breve periodo a Roma e a Milano – dove a trentatré anni entrò con il battesimo nella chiesa cattolica -, visse nell’Africa romana e precisamente nella odierna Algeria dove nacque (Tagaste 354) e morì come vescovo di Ippona (430). Egli è ricordato nella chiesa per il determinante contributo dato, grazie alla sua perspicace riflessione sulla Bibbia, alla definizione e divulgazione dei fondamenti della dottrina cattolica.
Agostino ha un posto anche nella storia della letteratura latina e della filosofia universale.
Meno conosciuto è un altro aspetto della personalità di Sant’Agostino il quale visse in comunità e scrisse (397?) una “regola” per i “servi di Dio” che si impegnavano a vivere celibi e casti, rinunciavano ad ogni proprietà privata, riconoscevano l’autorità di un superiore.
“ Il motivo essenziale per cui vi siete insieme riuniti è che viviate unanimi nella casa e abbiate una sola anima e un sol cuore protesi verso Dio”.
Con queste parole programmatiche si apre la regola agostiniana che governò – Agostino vivente – numerose comunità africane poi disperse dalle invasione dei vandali (sec.V) e musulmane (sec.VII).
La “regola”, e con essa la “dimensione monastica” della personalità di Agostino, tornarono a brillare dal 1256 anno in cui fu costituito ufficialmente, per volere del papa Alessandro IV, l’ Ordine degli Eremiti di S. Agostino, oggi Ordine di S. Agostino (O.S.A.).
La costituzione giuridica dell’ordine agostiniano è frutto del movimento di riforma e organizzazione che animava la chiesa del sec. XIII e che aveva già dato i primi frutti con S. Domenico (1170-1221) e S. Francesco (1181- 1226). Gi agostiniani, sulla scia dei “predicatori domenicani” e dei “frati minori francescani”, incrementarono la vita in comune con le esigenze della povertà e della obbedienza; diedero nuovo impulso agli studi, alla predicazione e alla amministrazione dei sacramenti stabilendo le loro abitazioni (conventi) nei centri abitati. Vennero così ridimensionati eccessi incontrollati di riformatori talora ribelli alla legittima autorità.
(dal sito on line "Agostiniani Scalzi")