Si tratta dell'abate GIOVANBATTISTA PACICHELLI già corrispondente di Aprosio e quindi di Domenico Antonio Gandolfo.
Era nato a Roma, da famiglia pistoiese, nell'anno 1634. Laureatosi giovanissimo in teologia a Roma e in diritto a Pisa, fu nominato Protonotario Apostolico. Nel 1672, venne destinato da Clemente X ad Auditore della Nunziatura di Colonia dove si era aperto una Conferenza di pace per far terminar le guerre, che proliferavano in Germania.
Viaggiò molto. In Germania fu Giudice delegato della Congregazione Benedettina di Brusfeld; in Inghilterra, a Londra, fu ascritto a quella Real Accademia; ed in Olanda si legò in forte amicizia con gli intellettuali dell'epoca, con i quali mantenne un'erudita corrispondenza.
Ritornato in Roma nel 1677 fu ben accolto da Innocenzo XI e fu chiamato alla Corte di Parma per Consigliere del Duca Ranuccio II. Fu spedito quindi da questo Principe alla Corte di Napoli, come suo Ministro per gli stati che possedevano i Farnese nel Regno, tra cui la città di Castellammare di Stabia. Restò nel Regno di Napoli ben quindici anni, girandolo in lungo e in largo, avendo una cattedra nell'Università di Pisa, e l'impiego di Storiografo del re di Spagna, e del Sovrano Militare Ordine di Malta, oltre al Vescovado di Ferentino offertogli da Innocenzo XII.
Si spense in Roma nel 1695 all'età di 61 anni.
La sua opera più importante è la già citata Il Regno di Napoli in prospettiva in tre grossi volumi, opera corredata da centinaia di incisioni raffiguranti i paesi del Regno (di cui sopra ne è proposta una a titolo esemplificativo). Il titolo con l'aggiunta "in prospettiva" fa subito capire al lettore che ci troviamo di fronte ad un libro con illustrazioni, un libro di viaggio per il turista dell'epoca. Una guida illustrata ante litteram.
[tratto da "L'Opinione di Stabia on line" - articolo Giovanbattista Pacichelli: chi era costui? Personaggi Storici di Pippo D'Angelo]