INFORMATIZZ. BARTOLOMEO EZIO DURANTE

Come si legge nell'abstract del volume di Domenico Ferraro, Tradizione e ragione in Juan de Mariana ( Milano: Franco Angeli, 1988) per quanto autore di un'imponente Historia de rebus Hispaniae, esegeta biblico, economista, teologo, filosofo politico e morale, il gesuita Juan de Mariana (nato a Talavern, Toledo, Spagna, probabilmente nell'aprile del 1536; morto a Toledo il 16 febbraio 1624) ) è stato ricordato per lo più come sostenitore della liceità o necessità del tirannicidio.
Ed effettivamente, in merito a tale eccezionale argomento nel celebre De rege et regis institutione, l'autore spagnolo, stupendo il mondo della cultura e della politica, va ben oltre la semplice rivendicazione della sovranità popolare quando, teorizzando la legittimità del tirannicidio da parte del popolo, scrive: [...] riteniamo che si debbano tentare tutti i rimedi per rinsavire il Principe, prima di giungere a questo punto estremo e gravissimo. Che se ogni speranza fosse ormai tolta, e fossero in pericolo la salute pubblica e la sanità della religione, chi sarà tanto povero di saggezza da non ammettere che sia lecito abbattere il tiranno con il diritto, con le leggi e con le armi? [...]
La fama di spregiudicato polemista impegnato in diverse battaglie contingenti ha però impedito in genere di cogliere nella sua opera, vasta e multiforme, un fondamento unitario, capace di conferire alla sua vicenda biografica e intellettuale un valore autonomo nei confronti di quella generica nebulosa di autori convenzionalmente denominata "Seconda Scolastica". In realtà tutta la sua riflessione muove dalla necessità di ripensare i presupposti dottrinali, storici e antropologici del Concilio di Trento nella consapevolezza della irreversibilità dei mutamenti introdotti dalla Riforma. L'irriducibilità del messaggio divino ai parametri e ai linguaggi umani lo induce a proporre come unica norma di azione per il magistero ecclesiastico un'adesione incondizionata alla tradizione, refrattaria alle lusinghe o alle sollecitazioni della ragione. Tuttavia, proprio la separazione tra ragione e fede, raggiunta per esigenze di ordine religioso in polemica con gli indirizzi prevalenti all'interno della Scuola, comportava anche una diversa valorizzazione delle discipline umane, sottratte ad ogni uso puramente strumentale in quanto dotate di una propria dignità e di principi, finalità e metodologie indipendenti da quelli delle scienze sacre. Al di là dei numerosi e audaci precorrimenti che gli sono stati attribuiti, Mariana rivela così, in tutti i campi in cui si è cimentato, il carattere di un pensatore originale e innovatore, sebbene nella sua opera rivivano le inquietudini e le incertezze del suo tempo.