cultura barocca
Cortés parla di preti e, come si è già scritto nel suo malcelato programma di accostamento di questa civiltà a quella del mondo turco pare accostarsi alle informazioni su costumi dei "religiosi" dell'Islam: per esempio nell'opera La Miseria così de Prigioni, come anche de Christiani, che vivono sotto il tributo del Turco, insieme co Costumi e Cerimonie di quella Natione in Casa, & alla Guerra - tradotti per M. Lodovico Domenichi / allo Invittissimo Imperatore de Romani sempre Augusto Carlo Quinto / Bartholomeo Giorgievits humile, & affettionatissimo servidore. L'autore nella sua varia trattazione parla dei Sacerdoti turchi e subito dopo delle scuole di quel Dominio. Finito ciò si dedica a trattare dei Dervislar, monaci distinti in tre ordini (non esenti da esperienze sciamaniche: e specie quelli del terzo ordine di gran credito in forza dei loro consigli per l'Imperatore dei Turchi. Come si legge il Cortés a riguardo dei preti aztechi prla di un aspetto abbastanza disadorno e trascurato ma sottolinea soprattutto l'abbigliamento di "vesti negre", proprio anche dei figli dei personaggi più importanti delle varie città destinati a vestire parimenti di nero fin a sei e/o sette anni, il momento in cui i genitori prendono la decisioni se lasciarli seguire la religione od inserirli nella vita sociale, previo poi un matrimonio, spesso concordato fra le Casate. Cortés, nel proseguio della trattazione, non aggiunge dati di grande utilità e nemmeno parla di sacerdoti, anche se l'equivalenza preti-sacerdoti pare nel suo modo di scrivere quasi implicita. Nel volume di William H. Prescott, History of the conquest of Mexico nell' adattamento di P. Guillot (Edizioni di Crémille, Ginevra, 1969) a didascalia di una stampa antiquaria (vedi) leggesi: "Una delle funzioni più importanti dei sacerdoti era l'educazione. I ragazzi, cresciuti nell'abitudine della disciplina monacale, addobbavano di firi gli altari degli dei, conservavano i fuochi sacri e prendevano parte ai canti e alle feste. Le ragazze imparavano vari lavori femminili, soprattutto a tessere e a ricamare ricche stoffe destinate a ricoprire gli altari degli dei. Grande attenzione si prestava alla disciplina morale dei due sessi [ cosa scritta anche da Cortés seppur a riguardo dei soli maschi per quanto da lui riportato ] : la più assoluta decenza era di rigore, e le violazioni erano punite con un'estrema severità, alle volte persino con la morte".

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