Narváez venne poi nominato governatore della Florida da Carlo V e salpò da Sanlúcar de Barrameda il 7 giugno 1527 con una flotta di cinque navi e 600 uomini. La spedizione di Narváez arrivò sulle coste della Florida nell'aprile del 1528, indebolita da tempeste e diserzioni; con 400 uomini sbarcò vicino al Río de las Palmas, più o meno nell'attuale città di Tampa, fra popoli nativi ostili. Da qui si incamminò verso nord attraverso la Florida fino a raggiungere il territorio dei potenti indiani Apalachee. Non riuscendo a trovare l'oro ed altre ricchezze, stanco dell'ostilità degli indiani, Narváez ordinò la costruzione di quattro zattere per far ritorno in Messico. Egli intendeva raggiungere le navi e ritornare in Messico, ma le navi erano state distrutte da una tempesta. Narváez e quasi tutti i suoi uomini morirono nell'affondamento di due delle zattere. Gli ottanta uomini che sopravvissero alla tempesta iniziarono un cammino via terra verso il Messico, ma gli stenti e la fame decimarono anche questo drappello. Soltanto quattro uomini sopravvissero: Álvar Núñez Cabeza de Vaca, Alonso del Castillo Maldonado, Andrés Dorantes de Carranza e uno schiavo berbero di nome Estebanico (Stefano). Estebanico fu il primo uomo nato in Africa a mettere piede in quelli che ora sono gli Stati Uniti.
Cabeza de Vaca scrisse un rapporto, intitolato Naufragios, in cui descrive il viaggio fatto a piedi, dai quattro sopravvissuti, attraverso gli Stati Uniti. Questo viaggio durò otto anni prima che potessero arrivare a Culiacán (Sinaloa), dove trovarono un insediamento spagnolo.
Paul Schneider, Brutal Crossing: The Epic Story of the First Crossing of North America. Henry Holt. 2006. ISBN 0-8050-6835-X
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