cultura barocca
Informatizzazione a cura di B. Ezio Durante

Sulla SAROCCHI alcuni dati sono recuperabili dalla Pinacotheca... di Giano Nicio Eritreo, leggendo nel testo da PAGINA 259 A PAGINA 261.
L'Eritreo fu autore assai caro all'Aprosio e di cui l'agostiniano spesso recuperò proprio da quest'opera tuttora posseduta in Ventimiglia dalla C.B.A. importanti elementi documentari.
L'Eritreo si soffermò a dissertare sulla SARROCCHI di cui vantava conoscenza personale e che presentò quale una donna sostanzialmente complessa.
L'Eritreo ne loda apertamente il talento poetico, la capacità di comporre in lirica ed epica, la versatilità dell'ingegno espressa in tante Accademie e parimenti la predisposizione alla filosofia. Ma contestualmente ne registra il carattere fieramente polemico, l'alto concetto di se stessa e del sesso femminile: allo stesso tempo però registra, con qualche parentesi cautelare, osservazioni spicciole alquanto sorprendenti.
Ad esempio afferma che nel giudizio di parecchi "maligni", era giudicata "uomo tra le donne e donna fra gli uomini" (p. 260) ed ancora che "...in quanto a pudicizia ella godeva della fama [pessima] riservata alle poetesse, alle musicanti, alle cantanti ed attrici ed a tutte quelle che si volsero alle arti della pittura e della scultura tralasciando quelle della lana e della conocchia...".
Sorprende che Aprosio non si sia soffermato sulla soglia di queste affermazioni stando a certe sue postulazioni sulle "donne virago" che mascheravano, anche malamente, più delicate osservazioni sulle "tribadi" o "donne omosessuali" e la cosa giunge ancora più sorprendente calcolando il credito conferito dallo stesso Aprosio a GIAN DOMENICO OTTONELLI da lui apprezzato censore delle donne in particolare "CANTATRICI O ACCADEMICHE" come anche si legge nel qui citato e già inedito Scudo di Rinaldo II