Siamo nell'epoca postridentina
e quindi in un clima di notevoli restrizioni sessuali e di gravi penalizzazione per ogni eventuale DEVIANZA SESSUALE e la DONNA, nel contesto di un generico antifemminismo, era mediamente vista come la SUPREMA TENTATRICE PER ECCESSO NATURALE DI LUSSURIA: sì che ancora il MARINELLO (nella sua stessa opera, libro I, cap. II, c. 3) si premunisce in maniera abbastanza colorita di avvertire gli uomini dalle pratiche di abusi sessuali del tutto imprevidenti (anche nella circostanza che si pratichino eccessi sessuali con le proprie legittime consorti):" ... pochi uomini veggiamo che, continuando in simili atti, non si infermino overo non divengano vecchi di dieci anni più avanti che non farebbero. Appresso questo fanno la vita breve e ne menano vecchiezza, indeboliscono e corrompono l'intelletto, i sensi e generalmente ne togliono tutte le forze. Similmente offendono lo spirito, estingono il suo calore naturale e risolvono i nervi motivi; diminuiscono la forza delle gionture e massimamente delle anche e di tutti li membri, come e de' piedi, de gl'occhi, del cervello, della nuca e sopra ogni altra cosa del stomaco. Rendono il corpo pessimamente disposto, generano suono nelle orecchie, fanno febbri acute, sono cagione di tremore, di debolezza di nervi, di continue vigilie. Nuocono piu ch'altri alla vista, fanno divenire calvo, muovono il male caduco, incitano dolore di schiena, di reni e della vesica, destano dolori colici, fanno puzzare tutto 'l corpo e specialmente il fiato e le gengive. Attristano e stancano il corpo, e allora più che l'uomo sente maggior diletto del solito, percioché n'esce gran copia di sperma...".