cultura barocca
riproduzione e informatizz. B. Durante Stampa coeva con il ritratto del Baronio

Cesare Baronio (Sora, 30 ottobre 1538 – Roma, 30 giugno 1607) è stato uno storico, religioso e cardinale italiano.
Membro degli Oratoriani di San Filippo Neri, nel 1596 papa Clemente VIII lo innalzò alla dignità cardinalizia: il suo nome è legato alla redazione dei primi volumi degli Annales ecclesiastici (storia della Chiesa dalle origini al 1198) e alla revisione del Martirologio Romano (1586 - 1589).
Tra i suoi collaboratori, si ricorda il futuro cardinale Francesco Paolucci.
Il 12 gennaio 1745 papa Benedetto XIV lo ha proclamato "Venerabile".
Unico figlio di Camillo e Porzia Febonia, apparteneva ad una ricca famiglia di origini napoletane: il suo vero cognome era Barone, poi latinizzato in Baronius da cui è derivata la forma Baronio.
Studiò a Veroli, Napoli e a Roma, dove conseguì un dottorato in giurisprudenza; decise di abbracciare la vita religiosa contro la volontà dei genitori e, conosciuto Filippo Neri, entrò nella Congregazione dell'Oratorio presso la chiesa di San Gerolamo della Carità a Roma.
Fu ordinato sacerdote il 27 maggio 1564; rifiutò numerosi onori ecclesiastici e commende per poter continuare a collaborare da vicino nell'Oratorio.
Dopo l'approvazione ecclesiastica definitiva del suo ordine il 15 luglio 1575, elesse a sua residenza la chiesa di Santa Maria in Vallicella, dove si dedicò alla redazione delle sue opere: la revisione del "Martirologio Romano", incarico che gli era stato affidato da papa Gregorio XIII e dal cardinale Guglielmo Sirleto, che completò nel 1589 e che venne pubblicata col titolo Martyrologium Romanum, cum Notationibus Caesaris Baronii; e soprattutto gli i>Annales ecclesiastici. Ne curò la redazione fino alla morte, arrivando a pubblicarne il dodicesimo volume: gli Annales rappresentano una delle prime vere e proprie opere di storia ecclesiastica in campo cattolico, basata su un'attenta e scrupolosa analisi critica delle fonti documentarie. Nel 1593 succedette a Filippo Neri (ritiratosi per motivi di salute) come "Superiore generale" della Congregazione dell'Oratorio; fu anche scelto da papa Clemente VIII come suo confessore personale e venne nominato "Protonotario apostolico" nel 1595.
Nel concistoro del 5 giugno 1596, Clemente VIII lo creò cardinale del titolo dei Santi Nereo e Achilleo: si occupò della riconciliazione di Enrico IV di Francia (che aveva abiurato il calvinismo) con la Chiesa (contro il parere della Congregazione del Sant'Uffizio) e curò la devoluzione del ducato di Ferrara allo Stato della Chiesa; fu anche nominato Cardinale Bibliotecario di Santa Romana Chiesa ponendosi a capo della Biblioteca Apostolica Vaticana.
Partecipò ai conclavi del 1605 (quelli da cui uscirono eletti Leone XI e Paolo V); il suo nome fu anche indicato tra quelli dei papabili, ma la sua elezione fu ostacolata dalla Spagna (Baronio era filo-francese e aveva pubblicato il Tractatus de Monarchia Siciliae, contro il dominio spagnolo sull'Italia meridionale).
Morì nel 1607 nella sua cella presso Santa Maria in Vallicella, dove venne sepolto.
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Bini (latinizz. Binius), Severino . - Storico della Chiesa (Randerath, Aquisgrana, 1573 - Colonia 1641).
Professore di storia e di diritto canonico nell'università di Colonia, rettore dell'università (1627-1629), vicario generale (1631).
Scrisse un'opera monumentale: Concilia generalia et provincialia (Colonia 1606 e 1618, Parigi 1636) e curò una nuova edizione degli storici cristiani greci, Socrate, Teodoreto, Sozomeno, Evagrio (Colonia 1612).
[testo da Treccani.it - Enciclopedie on line]