Verso la fine del 1615 , Petrus à Valle , cavaliere e patrizio romano, durante un viaggio in Egitto trova nella città de Il Cairo un antico vocabolario copto-arabo . Questo vocabolario, secondo le sue parole, era nascosto tra uomini le cui menti ignoranti erano incapaci di apprezzarlo: così lo riporta a Roma, dove è sicuro sarà un valido aiuto per riscoprire la lingua degli antichi egizi .
A Roma, Nicolaus Fabricius , senatore reale di Aquisgrana , vuole tradurlo in latino : per farlo contatta proprio Kircher, suo buon amico. Malgrado la ritrosia iniziale, non sentendosi all'altezza dell'operazione, alla fine egli accetta. Quando poi la notizia della traduzione arriva alle orecchie del Papa, Kircher è richiamato a Roma per eseguire lì l'operazione.
Nell'arco di due anni la traduzione è pronta, ma viene rimandata la pubblicazione a causa di un viaggio intrapreso da Kircher in Sicilia e Malta . A causa anche della mancanza di attrezzatura per stampare i caratteri geroglifici, la traduzione rimarrà inedita per alcuni anni, tanto da spingere l'autore a rinunciare a pubblicarla.
La situazione si sblocca solo con l'intervento del Sacro Romano Imperatore , che stanzia personalmente i fondi per stampare i caratteri orientali e per coprire le spese totali dell'operazione. Kircher è estasiato da questo aiuto inaspettato, tanto da elogiare più volte, nell'introduzione della sua opera, questo ferreo imperatore che non era tanto sopraffatto dalla barbarie della guerra e da ondate su ondate di invasioni da dedicarsi interamente a Marte dimenticando Pallade Atena.
L'opera vede la luce in tre parti: la grammatica, il vocabolario ed un elenco di parole in ordine alfabetico, il tutto arricchito da un notevole impianto iconografico. Kircher si avvale dell'aiuto di Abraham Ecchell , studioso di lingue orientali:
Athanasii Kircheri e Soc. Iesu, Oedipus Aegyptiacus. Hoc est Vniuersalis Hieroglyphicae Veterum doctrinae temporum iniuria abolitae instauratio. Opus ex omni orientalium doctrina & sapientia conditum, nec non viginti diuersarum linguarum authoritate stabilitum ..., Romae: Mascardi, Vitale, 1652-1654
2.1: Athanasii Kircheri Soc. Iesu Oedipi Aegyptiaci tomus secundus. Gymnasium siue Phrontisterion hieroglyphicum in duodecim classes distributum, in quibus encyclopaedia Aegyptiorum, id est, veterum Hebraeorum, Chaldaeorum, Aegyptiorum, Graecorum, coeterorumque orientalium recondita sapientia, ... Pars prima complectens sex priores classes, Romae: Mascardi, Vitale, 1653
2.2: Athanasii Kircheri Soc. Iesu Oedipi Aegyptiaci tomi secundi pars altera complectens sex posteriores classes ... - Romae: Mascardi, Vitale, 1653
3: Athanasii Kircheri Soc. Iesu Oedipi Aegyptiaci tomus 3. Theatrum hieroglyphicum, hoc est, Noua & hucusque intentata obeliscorum coeterorumque hieroglyphicorum monumentorum, quae tum Romae, tum in Aegypto, ac celebrioribus Europae musaeis adhuc supersunt ...')>- Romae: Mascardi, Vitale, 1654
Malgrado l'autore si auguri nell'introduzione di essersi «acquistato da una posterità riconoscente qualche ringraziamento quando a tempo debito avrà tratto tutti i frutti del nostro lavoro», la "posterità" ricorda Kircher solo come aneddoto storico. La sua traduzione dei geroglifici egizi, infatti, è universalmente riconosciuta come errata in ogni sua parte: si dovrà attendere il 1821 per una traduzione definitiva dei geroglifici ad opera di Jean-François Champollion [da Wikipedia, con diverse integrazioni]