informatizzazione a cura di B. Durante

Quando ancora occupava la carica di MINISTRO DEGLI INTERNI e quindi primma di quella prestigiosa di PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, l'onorevole COSSIGA caldeggiò che per l'Italia, a scopo anche didattico, venissa esibita un MOSTRA DEGLI STRUMENTI DI TORTURA quale esempio itinerante per i giovani delle VERGOGNE DEL DIRITTO E DELLA GIUSTIZIA PREILLUMINISTI. Tra i vari oggetti esposti (quello dell'immagine si conserva nella prestigiosa mostra permanente di S. GIMIGNANO) si poteva passare in rassegna una vera e propria serie di atrocità. L'insegnamento per il pubblico non era solo storico-documentario ma filosofico-politico: un avvertimento severo e certamente sconvolgente a bandire definitivamente dal mondo ogni forma di TORTURA (cosa che non è, come ben si sa a proposito di paesi particolarmente arretrati, ma non solo).
L'oggetto in questione nella nomenclatura affibbiatagli era quello di PERA ORALE e si trattava di uno strumento usabile contro SODOMITI ATTIVI E PASSIVI, contro OMOSESSUALI e contro DONNE SCOSTUMATE E PROSTITUTE (si sostiene, tra vari dubbi, anche contro DONNE E UOMINI CALUNNIATORI).
Attraverso una vite infinita (come -si passi il banale riferimento- nel caso di un cavaturaccioli) il TERRIFICANTE OGGETTO veniva fatto penetrare a forza nell'orifizio ritenuto "colpevole": l'ANO per SODOMITI e OMOSESSUALI, la VAGINA nel caso di ADULTERE, ADULTERI (?), PROSTITUTE, DONNE DI MALAFFARE, ed infine per la BOCCA nel caso di CALUNNIATORI(?) / CALUNNIATRICI.
L'effetto era devastante perchè avvitandosi dalla parte in alto nell'immagine la parte inferiore a forma di PERA si apriva nei suoi TERRIBILI PETALI DI FERRO destinati a provocare fratture e soprattutto lacerazioni mortali: un tipo di attrezzo tedesco, ancora più micidiale, al teminale dei PETALI (si passi l'eufemismo) presentava dei PUNZONI ACUMINATI.
E' lampante pensare che siffatto STRUMENTO DI TORTURA, tranne rarissimi casi, fosse sempre LETALE.
Non sussistono prove di un suo uso in Liguria e nel Dominio di Genova e sostanzialmente non è un attrezzo tipologicamente italiano: tuttavia fa parte degli STRUMENTI DI TORTURA PORTATILI quelli cioè che l'iNQUISITORE poteva portare con sè senza necessariamente operare nella CAMERA DI TORTURA per sottoporre a vessazione un accusato che risiedesse lontano o fosse detenuto lontano da un luogo sufficientemente attrezzato per la TORTURA ISTITUZIONELE.
In questo senso la PERA ANORETTALE ha parecchi punti di contatto, per manegevolezza e portabilità, col temibile SCHIACCIAPOLLICI di cui è attestato l'uso in ambito italiano: e del resto poiché la scelta degli STRUMENTI era ad ARBITRIO dell'INQUISITORE non è esclusa la possibilità che qualche INQUISITORE, anche nel DOMINIO GENOVESE, si sia valso sia della PERA ANORETTALE che dello SCHIACCIAPOLLICI