I resti della città romana di INDUSTRIA (oggi Monteu da Po, in provincia di Torino), identificati già nel '700, vennero quindi studiati nel XIX secolo dal conte Morra di Lauriano. Si sono riconosciute le meccaniche di assimilazione dei bronzetti figurati (acquistati nel 1853) ma tuttora mancano dati per ricostruire l'ingresso nel locale museo degli altri pezzi della collezione relativa ad Industria. A livello autoctono nella città si è comunque rinvenuto un santuario della dea, di importazione egiziana, Iside: esso fu costruito nel I secolo d.C. e successivamente venne ampliato a testimonianza della diffusione in Italia dei culti misterici orientaleggianti. Al culto di tale divinità risultano da collegare diversi oggetti rinvenuti localmente come il sistro, uno strumento musicale, diverse effigi della dea "Iside Fortuna" e del "dio Arpocrate" (che fu un fenomeno di grecizzazione dell'egizio "Horo"), le immagini di torelli e di altri animali votivi. Particolarmente significativo è poi il bellissimo TRIPODE dell'immagine sopra proposta, i cui piedi sono decorati con immagini di fauni: esso, secondo l'interpretazione prevalente, doveva essere utilizzato nell'contesto cultuale proprio del tempio di Iside. Tra i più significativi reperti bronzei parecchi paiono ancora da collegare sempre alla venerazione della dea Iside: è comunque significativo il fatto che, stando alle investigazioni archeologiche e tipologiche dei manufatti, tali oggetti non sembrano frutto di importazione ma, quasi certamente, l'eccellente risultato tecnologico di officine locali notevolmente evolute e soprattutto specializzate nella lavorazione di tale metallo: in merito a ciò non si può far a meno di menzionare varie figure femminili (una delle quali, raffigurante una danzatrice velata , è probabilmente la rielaborazione romana - II sec. d.C. - di un originale ellenistico), statuette votive e pure un' epigrafe che testimonia la presenza nella città di un collegio di Pastophori Industrienses propriamente sacerdoti addetti al cerimoniale delle divinità locali. Nel locale museo si può peraltro ammirare una considerevole esposizione di oggetti d'argento, anch'essi probabilmente provenienti dalla stessa zona di Industria: tra questi hanno una singolare valenza tecnica ed estetica una coppa con la raffigurazione di scene di lotta tra Ercole e le Amazzoni, un vassoio con anse decorate a sbalzo con scene paesaggistiche, e molte statuette di offerenti, di divinità (quali Giove, Minerva, Iside-Fortuna) e di personaggi mitologici (quale Ercole tutto teso a combattere i propri nemici). Altre oggetti in bronzo singolarmente pregevoli sono poi la testa barbuta di un personaggio maschile, ornata da un vistoso copricapo a turbante, ed uno splendido Fauno la cui provenienza da Industria è però insicura. Il ritrovamento di reperti eterogenei in bronzo (sculture, appliques, frange di corazza ed altro ancora) se da un lato, come detto, testimonia la presenza nella città di Industria di officine locali evolute nel trattamento di questo metallo pregiato, per altro verso costituisce una prova dell'elevato tenore esistenziale che, mediamente vista la raffinata commitenza, specie i ceti dirigenti e la borghesia locale si potevano concedere in questa ricca città di provincia [vedi per queste considerazioni: MUSEO DI ANTICHITA' DI TORINO - Le Collezioni a cura di Liliana Mercando e in particolare ARTE ROMANA IN PIEMONTE, a cura di Carlo Carducci, Ist. Banc. SanPaolo, Torino 1967]