INF. B. DURANTE

COLLA MELOSA (1540 m., qui in un'immagine di repertorio turistico), situata in ALTA VAL NERVIA e raggiungibile (tramite strade asfaltate che convergono alla Colla Langan) sia da Ventimiglia attraverso Dolceacqua e Pigna, sia da Arma di Taggia per Molini di Triora. Sul valico è aperto il nuovo Rifugio F. Allavena, del CAI di Bordighera (riprodotto sopra nell'immagine) che offre servizio di alberghetto. Da COLLA MELOSA è possibile ridisegnare oggi, seppur a livello ecursionistico, una variante di quei TRAGITTI ROMANI DI VAL NERVIA che mettevano in comunicazione col Basso Piemonte e specificatamente con l'antica area oggi occupata dal territorio comunale della cittadina francese di LA BRIGUE (7 h circa di cammino). Dalla Colla Melosa (1545 m) si segue la strada per il Monte Grai giungendo subito a una curva a sinistra: si lascia la strada per seguire il sentiero (cartello) che sale nel bosco, continua a tornanti e con una lunga diagonale esce sulla strada militare poco a valle del rifugio Grai (1900 m circa, 1 ora). Si va a sinistra sulla militare che in breve conduce alla Sella d'Agnaira ( 1857 m, 0.15 ore) e all'Alta Via. Si prosegue in direzione Nord sul sentiero erboso-lato francese- che conduce alle Caserme di Marta, via pali 255c, 255b (1970 m, 0.45 ore). Si continua sulla strada (sbarra) che va verso ovest a mezza costa alla testata della Val Bendola, aggira un costone (2014 m) e si abbassa al colle (cartello 253; 1998 m, 0.45 ore) tra la Cima e il Balcone di Marta. Una breve digressione verso sud conduce alla panoramica cima (2122 m, 0.30 ore). Quindi si scende (nord ovest) per un'antica via militare che perde rapidamente quota nel lariceto (reca ancora i graffiti dei soldati un tempo dislocati qui). Il cammino si restringe, diventa un sentiero e verso quota 1750 raggiunge una evidente cresta. Scendendo in modo piuttosto brusco, l'itinerario alterna aerei passaggi a tratti più ombrosi nel lariceto. Con splendidi panorami su tutta la Valle Roia e su parte del Mercantour e del Marguareis, si raggiunge il cartello 252 (1400 m, 1.15 ore). La discesa continua all'ombra, in mezzo al bosco di larici e pini silvestri, raggiungendo presto un colletto (1350 m circa), dove inizia sulla destra una pista. La si segue per attraversare un'abetina e raggiungere la Baisse de Gereon (cartello 251; 1254 m, 0.30 ore). Si oltrepassa il prato di fronte, per seguire il GR 52 che condurrà fino a La Brigue). Il sentiero si alza e raggiunge una pista forestale (1380 m, 0.20 ore): la si segue verso destra, scendendo fino al bivio poco sotto la Baisse de Peluna, a cui si sale in breve (cartello 245; 1279 m). Si tralascia la pista forestale a sinistra, per seguire quella di fronte (nord) che taglia a mezza costa raggiungendo la Baisse d'Arpèse (cartello 244; 1288 m, 5.45 ore). Si comincia ora la discesa verso La Brigue nella pineta, tagliando in diagonale sotto la cima di Riodore e raggiungendo il cartello 243. Si continua diritto per contornare un vasto sfasciume calcareo, e domi-nando La Brigue si raggiunge il cartello 46. Una serie di tornanti conduce all'incrocio con il sentiero di S. Anna (cartello 43): andando sempre diritto si entra presto in paese, proprio davanti alla collegiale di S. Martino (cartello 44; 762 m, 1.15 ore).