ripr. foto anni '50/Archivio

Il volume in questione è l'opera di WILLEL PISO e GEORG MARCGRAF intitolata Historia naturalis Brasiliae...in qua non tantum plantae et animalia, sed et indigenarum morbi, ingenia et mores describuntur et iconibus supra quingentas illustrantur, Lugdun. Batavorum - Amsterdam, apud Franciscum Hackium - apud Lud. Elzevirium, 1648.
Si tratta di un volume in folio di pagine (12), 122, (2); (4), 293, (7) con frontespizio allegorico inciso in rame: l'opera risulta ricca di ben 429 silografie, eseguite dai due autori stessi, inserite nel testo ed effigianti piante, uccelli, rettili, mammiferi e popolazioni indigene rappresentate nella loro vita di relazione.
Si trattò dell'unica opera relativa al Brasile sino alle esplorazioni del XIX secolo: i due autori parteciparono infatti alla stessa spedizione guidata da PISO su incarico della Compagnia delle Indie Occidentali Olandesi.
PISO era un medico e le sue competenze permisero una dettagliata descrizione di clima, malattie tropicali, possibili cure, erve officinali, veleni.
Il tedesco MARGRAF era invece un naturalista e del lavoro curò soprattutto la veste naturalistica e zoologica: egli compose peraltro la sua dotta relazione tramite un codice crittografico che fu necessario, con fatica improba, decifrare data la prematura morte dello studioso durante il viaggio di ritorno.
Un capitolo sul Brasile del nord-est fu invece aggiunto dallo stampatore: in particolare nell'opera si descrivono gli indiana Tapuia, della cui risulta proposto un primo vocabolario.