informatizzazione B. Durante

"L'ACCADEMIA DELLE SCIENZE DI TORINO nacque come società scientifica privata nel 1757 allorché il conte Giuseppe Angelo Saluzzo di Menusiglio, appassionato cultore di studi chimici, e due giovani piemontesi, Luigi Lagrange e Giovanni Cigna, ambedue discepoli del Beccaria, presero a trovarsi con una certa frequenza per discutere quegli argomenti che tanto li interessavano.
Ai tre studiosi si aggiunsero ben presto Giambattista Gaber, Ambrogio Bertrandi, Lodovico Richeri, Carlo Allioni e Antonio Piazza, tutti ispirati da simili intenti di ricerca.
La società, che si prefisse fin dai suoi inizi lo studio delle Scienze fisiche, naturali e delle matematiche intese nel loro significato piu ampio, si radunava periodicamente in casa del conte Saluzzo ove aveva trovato accoglienza, e già nel 1759 dava alle stampe un volume di saggi che portava il titolo Miscellanea philosophico-mathematica Societatis privatae Taurinensis.
Riconoscimenti ed approvazioni provenienti dall'estero fecero della società una delle più importanti adunanze a carattere scientifico.
Apprezzatone il successo, il principe ereditario Vittorio Amedeo, che l'aveva seguita fin dai suoi inizi, le fece ottenere il titolo di REALE, pur non giungendo ancora ad un riconoscimento ufficiale, che venne invece nel 1783, insieme alla dotazione di un assegno annuo e alla fissazione, come sua sede, del Collegio dei Nobili.
Tra il 1759 e il 1786, anni che rappresentano la prima fase dell'Accademia, videro la luce altri quattro volumi di saggi che rinnovarono il successo del primo.
A partire dalla data del riconoscimento ufficiale i volumi delle Memorie vennero redatti in lingua francese, per meglio corrispondere alla fama dell'Accademia, divenuta una delle prime d'Europa.
Il primo presidente fu il conte Saluzzo, vicepresidente il conte Morozzo e segretario il Cigna.
Tra i Memoires pubblicati fino al 1792 troviamo importanti studi dell' abate Caluso, matematico ed orientalista, di Nicolis di Robilant, del Napione e dello stesso presidente.
Gli eventi di Francia , la rivolu zione e poi la guerra della prima coalizione ridussero di molto l'attività dell'Accademia; nel 1801 i francesi, ormai padroni del Piemonte, vollero che essa riprendesse la sua attività e l'accrebbero di una nuova classe detta di ACIENZE FILOSOFICHE E LETTERARIE assorbendo in questo modo, almeno in parte, la funzione prima svolta dalla Società Sampaolina e dalla Filopatria, scomparse dopo la vittoria delle armi francesi.
Nel 1804 venne con qualche solennità offerto al primo console Bonaparte, che accettò, il diploma di membro e presidente perpetuo dell'Accademia.
Divenuto poi imperatore, Napoleone voLle riformarla e le diede il titolo di ACCADEMIA IMPERIALE DI SCIENZE, LETTERATURA E BELLE ARTI, aumentò il numero dei suoi membri e la divise in due classi, una di SCIENZE FISICHE E MATEMATICHE, l'altra di LETTERE E BELLE ARTI.
Sotto il regime napoleonico uscirono, quasi annualmente, un volume di saggi e su questo ritmo si continuò sino al 1814, allorché per la caduta dell' imperatore l' attività dell'Accademia cessò per qualche tempo.
Tornati i Savoia, il 7-VIII-1815 la RELAE ACCADEMIA DELLE SCIENZER venne ricostituita com'era all'origine, mantenendo tuttavia la suddivisione nelle due classi, mentre i titoli dei Memoires venivano redatti in italiano.
Risorta a nuova vita, dotata di nuovi fondi, riprese la propria attività, di ricerca e di studio.
Nel 1863 l'ACCADEMIA iniziava la pubblicazione degli ATTI delle sue adunanze e, continuando felicemente nella propria funzione, costituiva nel 1897 un premio internazionale grazie al reddito lasciato al sodalizio del suo socio Tommaso Vallauri.
L'Accademia è tuttora vitale: dotata di una ricca biblioteca a carattere eminentemente scientifico e di una raccolta di molte decine di migliaia di opuscoli, tra cui non pochi rarissimi, rappresenta uno dei maggiori istituti scientifici d'Italia e d'Europa".[testo ripreso, con qualche lieve modifica, dal contributo di Michele Ruggiero per GDE - UTET (TORINO), VOL. XVIII, p. 322, col. II]