"Illustrissimo e Illustri Signori ossequentissimi,
questa mattina al levar del sole sono comparsi qui nove vasseli dei nemici
quai stimano essere gli istessi dettero di nuovo il sacco a Cele et Arbisola, de
quai sia capitano Chiovalì. Sono passati discosto di questo nostro forte un tiro
d'artiglieria andando verso ponente e per quanto intendemo hano questa notte
datto in terra a Priarolo, iurisdizione del Porto Mauritio et andati alla Torratia
e saccomanato il loco.
Poi anche intendemo di certo sono venuti alla Cipressa, Tersolo e Pompiana e preso un infinito numero di persone, qual numero, per non essere ancora le persone raccolte, non si sa. Tenemo per certo non se sia salvato il tertio.
Fatta la preda sono venuti a ricogliere ogni cosa in la spiagia dell'Aregai, luogo
molto mal provisto e di molto pericolo per questo paese nel qual saria anche
bisogno far fare un forte a dette ville e meglio fornir questo nostro, che tutto
si dice per nostro discarico a Vostre Signorie Ill.me a quale pensiamo aviare
un sindico acciò possiamo provedere di remedio come meglio alle Signorie Vostre Ill.me parerà quale il Signore Iddio felicite.
Il 20 agosto, dal Pian di Foce, nel 63 a hore XIV.
D'ordine de li consiglieri del Pian di Foce sudditi e servitori di V. Signorie Ill.me
Gio Battista Filippi notario".