Inf. a cura di Bartolomeo Ezio Durante



Il Dominio della Serenissima Republica di Genova in terraferma
(Biblioteca Civica Berio di Genova, Sezione di Conservazione, m.r.Cf.2.10). L'atlante, costituito da due volumi, l'uno relativo alla Riviera di Ponente, l'altro a quella di Levante, fu realizzato da Matteo Vinzoni con l'aiuto del figlio Panfilio e presentato al governo della Repubblica di Genova il 2 agosto 1773. Esso rappresenta la sintesi dell'opera cartografica del Vinzoni. Vedi qui Il Dominio della Serenissima Repubblica di Genova in terraferma, manoscritto datato 1771 (stampa anastatica, Genova, Compagnia Imprese Elettriche Liguri, 1959, presso Istituto Geografico De Agostini di Novara)

Nel 1720 si diffonde a Marsiglia il contagio della peste. Di fronte a questo pericolo, la Repubblica genovese incarica Matteo Vinzoni, il più celebre e versatile dei suoi cartografi, perché rilevi "le guardie di sanità", i posti di guardia a presidio di ogni approdo ligure. (da Pianta delle due Riviere della Serenissima Repubblica di Genova divise ne' Commissariati di Sanità, a cura di Massimo Quaini, Genova 1983). Tra il 1730 ed il 1773 Matteo Vinzoni, ingegnere-cartografo al servizio della Repubblica di Genova, passa parecchio tempo nella Riviera di Ponente, sia per effettuare i rilievi preparare le tavole per la Pianta delle due Riviere della Serenissima Repubblica di Genova divise ne' Commissariati di Sanità e per Il dominio della serenissima Repubblica di Genova in terraferma, sia per fare dettagliate piante a seguito di controversie per i confini tra i vari paesi del ponente ligure.
Vedi qui Pianta delle due riviere della serenissima Repubblica di Genova divise ne' commissariati di sanità, manoscritto datato 1767 (stampa anastatica a cura di Massimo Quaini, Genova, Sagep, 1983);

Carta topografica panoramica del Commissariato di Bordighera.
(Titolo posto a tergo sulla scheda d'archivio). Nell'angolo inferiore di destra è disegnato un cippo, sormontato da un grifone tenente un drappo spiegato, sul quale sta scritto, in caratteri capitali: "Commissariato della Bordighera". Inquadrato sopra il lato apparente del cippo vedesi un disegno, raffigurante una parte della città di Bordighera, cinta di mura, con cavaliere ed altre figurine fuori delle mura stesse. È senza data e sottoscrizione, ma, dai caratteri del disegno e dal confronto colla carta riguardante la pianta di Pieve di Teco di M. Vinzoni (Pieve 1), si può attribuire, senza tema di errare, allo stesso Vinzoni, e all'anno 1730 circa. Consta di un sol foglio che misura, nei limiti del contorno, cm. 63,5 in lunghezza e 43,5 in altezza. È disegnata a penna, senza colorazione, ma con tratto finissimo. Scala di palmi di Grenova 5.000 = mm. 113. A tergo, sulla scheda d'archivio, scala numerica di 1:10.800. Orientazione a gradi 22. Abbraccia la circoscrizione del Commissariato di Sanità di Bordighera, ossia la costa dal fiume Nervia (termine del Commissariato di Bordighera con quello di Ventimiglia) fino al ponte della Liscia (termine del Commissariato di Bordighera con quello di S. Remo), ed in più la spiaggia di Ospidaletto con questa località. Sono segnati, a tratteggio, i monti lungo la costa, senza enunciazione dei loro nomi, ed indicati i vari fiumi o torrenti che ne scendono al mare, alle foci dei quali si leggono i nomi delle rispettive vallate: Nervia, Vallone di Valle Crosa, Vallone di Borghetto. Sono indicate: la località di Bordighera, cinta di mura, con pianta geometrica pentagonale e panoramica su pezzette di carta mobile sovrapposto; la spiaggia di Arsilla; la punta di Migliarese; la Cala di N. Signora della Rota; la spiaggia del Gionchetto; il ponte della Liscia; la spiaggia e la località di Ospidaletto. - Nell'interno vedonsi nominati soltanto S. Vicenzo (in Valle Crosia), Nostra Signora del Loreto e Nostra Signora dei miseri sordi (nel vallone di Borghetto). Il terreno è quasi tutto alberato .
Lungo la costa si vedono, a distanze regolari, delle casette isolate ed una torre (questa presso la spiaggia di Valle Crosa), evidentemente per il servizio degli agenti del Commissariato suddetto. Lungo la costa medesima sono messi bene in rilievo i tratti di scogliera e le spiaggie. Si vede nettamente tracciato il percorso della strada costiera, la quale tocca le località di S. Vicenzo, Nostra Signora di Loreto, Nostra Signora dei miseri sordi, e Nostra Signora della Rota. Nel mare si vedono, finemente disegnati, un liuto ed un gozzo. Il disegno di questa carta è così accurato che, alla prima impressione, si direbbe incisa in legno. L'angolo superiore di sinistra è occupato da una cartina panoramica, a scala ridotta (di cm. 23,5x17,5), del territorio dello stesso Commissariato e di quello di Ventimiglia, coi relativi confini a monte. Vi sono segnati a tratteggio i monti; inoltre, i valloni, come nella carta principale, e, in più, il fiume Roja fino a Breglio, col suo affluente Bèvera sin oltre il confine cogli Stati del Rè di Sardegna. Con gruppi di case e campanile si vedono rappresentate le seguenti località (da E. ad W.): Ospidaletto. Bordighera, Seborca (colla linea di confine del suo territorio), Sasso, Valle Bona, Borghetto, Valle Crosa, Soldano, S. Biagio, Perinaldo, Apricale, Dolceacqua, Campo Rosso, Abeglio, Airole, S. Michele, Fanghetto, Penna, Breglio e Olivetta. Stato di conservazione: buono.
(da E. Marengo, Carte topografiche e corografiche manoscritte della Liguria e delle immediate adiacenze conservate nel R. Archivio di Stato di Genova, Genova 1931, pp.37-38).

Abbozzo topografico contenente i comuni di Ventimiglia, Bordighera, Camporosso, Vallebona, Borghetto, Sasso, San Biagio, Vallebona e Soldano
(Titolo che si legge sulla scheda, incollata a tergo). Senza data e senza sottoscrizione. - Si ritiene fatta tra il 1749 e il 1760, probabilmente da M. Vinzoni. Un foglio, di più pezzi uniti insieme, lungo cm. 144, alto cm. 103; mancante dell'angolo superiore destro, il che non pregiudica però la carta, riguardando soltanto la parte marginale di essa, rimasta in bianco. Disegno a penna, con colorazione ad acquarello. Scala grafica di canne 200 da palmi 10 = mm. 104. Sulla scheda d'archivio, incollata a tergo, è segnata la scala numerica di 1 : 4.800. Orientazione a gradi 25. Rappresenta il territorio del contado di Ventimiglia, colle rispettive piante di Ventimiglia e degli 8 luoghi accennati nel titolo. I monti non sono indicati. È colorato in verde il tratto del fiume Roja che scorre presso Ventimiglia, il corso del fiume Nérvia co' suoi affluenti da un punto a monte di Camporosso sino al mare; del torr. Vallecrósia, coi suoi affluenti, da Soldano al mare; del torr. Borghetto, coi suoi affluenti, da un punto a monte di Vallebona al mare; e, un tratto dal torr. Sasso presso la località di Sasso. Le piante delle località sopra menzionate, colorate in rosso, sono abbastanza esatte; così pure la loro ubicazione e distanza relativa. - Nella pianta di Ventimiglia (munita di cinta e di fortificazioni) si vedono segnati con numeri gli stessi edifici già descritti nella precedente carta. - Così pure nelle piante degli altri 8 luoghi sono nominati i rispettivi principali edifici, che tralasciamo, per brevità, di riferire. Bordighera risulta, come Ventimiglia, colla cinta fortificata delle sue mura. Qua e là, sparse, si vedono anche rappresentate con le relative piante in rosso case, torri e chiese isolate; queste ultime, specialmente, sono corredate del loro nome. Le strade sono indicate parzialmente con parallele di puntini. È segnata per intero la strada da Ventimiglia a Bordighera, lungo la quale si notano il convento di S. Agostino, presso Ventimiglia; la cappella di S. Vincenzo, nel tratto fra la Nérvia e la Vallecrósia; N.a Signora di Loreto, sul torr. Borghetto; N.a Signora di Misericordia, oltre il torrente Borghetto. Sono pure segnate le strade da Vallecrosa a Vallebona; da Vallebona a Borghetto e da Borghetto a Sasso; da Sasso alla detta chiesa di N.a Signora di Misericòrdia, dove si congiunge con la già accennata Ventimiglia - Bordighera. - Nel tratto di strada da Sasso a N.a Signora di Misericòrdia si vedono segnate: la località di Sapergo; quella di Sepelleggio distrutto colla torre di Beraldo; poi la torre di Mostasino. Lungo la costa tra la foce della Nérvia e quella della Vallecrósia è rappresentato un piccolo stagno. Nel tergo della carta leggesi l'annotazione: Per la Seborca e Vallebona, il che prova che questa carta dovette servire per le questioni di confine fra dette località. Stato di conservazione: buono.
(da E. Marengo, Carte topografiche e corografiche manoscritte della Liguria e delle immediate adiacenze conservate nel R. Archivio di Stato di Genova, Genova 1931, pp.212-213).
E. Marengo, Carte topografiche e corografiche manoscritte della Liguria ..., Genova 1931.