DA "GUIDA DI VENTIMIGLIA" La critica storica riconosce in San Dalmazzo l'evangelizzatore locale di Pedona, in un'epoca non facilmente determinabile: un predicatore laico vissuto prima della costituzione della gerarchia ecclesiastica, che svolse la sua attivitą missionaria in etą pre-costantiniana. Prove della sua esistenza sono la tomba, il culto dedicatogli fin da tempi immemorabili e l'attuale commemorazione fissa -il 5 dicembre-, ricordata gią nei secoli IX e X; l'ampia diffusione del culto di San Dalmazzo e la relativa compattezza dell'area interessata fanno pensare ad un precoce irraggiamento del cenobio benedettino, con una penetrazione dovuta ad una vitalitą antica del suo culto, sempre che sia possibile accertare il coincidere con il tempo del primo e maggior diffondersi del culto. E' una diffusione che si presenta con una distribuzione singolarmente sistematica per essere solo casuale: sui versanti liguri-piemontesi delle Alpi Marittime, fondazioni dedicate a San Dalmazzo sembrano segnare gli spostamenti dei pastori e dei mercanti: puntualmente ai ponti, in prossimitą dei valichi e nei punti di raccolta degli itinerari" (queste considerazioni sono riprese dalle pp. 142 - 144 di un saggio storico di G. COCCOLUTO cui si rimanda anche per gli utilissimi dati bibliografici che esso contiene)