OSTROGOTI

Nome, interpretato come Goti nobili, con cui dal III sec. si indicarono i Greutungi, uno dei gruppi in cui si distinguevano i Goti installatisi all'incirca nell'attuale Ucraina ad est del Dnestr. Qui costituirono un vasto regno, stendentesi sino al Don, al Mar Nero ed alle paludi del Pripjat, il cui apogeo vien collocato dalla tradizione sotto il re Ermanarico poco dopo metà IV secolo. Ancora secondo la tradizione questo si sarebbe suicidato nel 375 dopo la sconfitta del suo popolo e l'invasione degli Unni. Morto Attila e svanito l'impero unno (453) gli Ostrogoti, sotto la guida di Valamiro sempre della stirpe degli Amali, si spostarono nella Pannonia, venendo riconosciuti come alleati dell'Impero Romano: forse in questo periodo risale la loro conversione all'arianesimo.
In breve la potenza degli OSTROGOTI crebbe raggiungendo l'apice sotto i re Teodomiro e il figlio di questi TEODORICO che, assunto il potere, per l'aiuto militare concesso all'Imperatore bizantino Zenone contro l'usurpatore Basilisco, ottenne la carica di magister militum e il titolo di patrizio.
Temendo però la potenza di Teodorico, Zenone si sentì presto nella necessità di indirizzare altrove le ambizioni del giovane re barbaro.
Lo spinse quindi alla conquista d'Italia a danno di Odoacre.
Nonostante l'intelligenza e la tolleranza spesso dimostrate, Teodorico entrò in urto, per motivi religiosi, con l'intollerante Imperatore Giustino e, per contromisura, prese a perseguitare la filogreca Chiesa di Roma.
Tra gli stessi Ostrogoti peraltro crebbero contrasti di varia natura, specie fra nazionalisti e filoromani: la tensione degenerò sotto la figlia di Teodorico, Amalasunta assassinata da Teodato.
Ciò diede occasione a Giustiniano il pretesto per intervenire militarmente in Italia e riconquistarla dopo la lunga guerra greco-gotica con cui scompariva di fatto il regno degli Ostrogoti.