La CHIESA PARROCCHIALE DI SAN NICOLA DA TOLENTINO, edificata verso gli ultimi decenni del XX secolo, ha visto il suo sviluppo in connessione col forte processo di inurbamento dell'agro intermedio tra l'area della Chiesa di S. Agostino e quella nervina di Cristo Re. S. NICOLA DA TOLENTINO (di cui si vede sopra un'incisione agiografica tratta da un volume dell'intemelia Aprosiana e cioè Celeste origine e miracolose gratie del Pane benedetto del Glorioso Padre S. Nicola da Tolentino di Carlo Milanuzio, Venezia, per il Giuliani, 1632) come scrive Antonio Zencovich (p. 53, didasc.) fu uno dei Santi cui l'epoca della Controriforma Cattolica rivolse una particolare devozione: nicola, o vero povero di Christo/ Vergine eletto da lo stesso Dio/ Di segni e di vertudi ornato e misto.../ De l'ordin d'Agostin gran Padre mio/ Tu fosti a gl'atti, a l'opre, a le parole/ Lo Splendor, il Decor, la Stella, il Sole...".
A questo monaco agostiniano (1246 - 1308) erano attribuite molte qualità terapeutiche a favore dei tanti malati che attraversarono i duri secoli dell'età intermedia. La sua principale qualità, per la Chiesa almeno, era però quella di liberare la gente dal demonio [nell'incisione sopra è rappresentata la sua possanza nel demotivare le tentazioni carnali eccitate dai Demoni] e di scacciare l'eresia, in particolare quelle temutissime della Riforma protestante. Tra i vari suoi meriti era al proposito tramandato dalla letteratura agiografica che appena dopo la sua canonizzazione fu miracolosamente liberata la Chiesa Romana dalle dissentioni dello Scisma, da cui era stata prima grandemente travagliata