Le gesta di GIUSEPPE GARIBALDI contribuirono non poco all'UNITA' ITALIANA e soprattutto alla CONQUISTA DEL MEZZOGIORNO CON LA SPEDIZIONE DEI MILLE: lo straordinario successo di massa portò al movimento certamente democratico, ma anche piuttosto populista, noto come GARIBALDINISMO. Tuttavia il Governo italiano e lo stesso Cavour non potevano dimenticare nè l'originario legame di GARIBALDI col MAZZINI nè le sue vicissitudini con la giustizia sabauda come COSPIRATORE. Di fronte al timore che l'eroe nizzardo (destinato comunque a godere di duratura fortuna popolare) potesse cedere alle lusinghe delle masse meridionali che lo avrebbero facilmente acclamato come dittatore o sovrano si iniziò in seno al Parlamento una campagna dissuasiva, non priva di denigrazioni o di ambiguità, di cui un prodotto a stampa sono gli spunti apertamente polemici del RARO VOLUME sopra riprodotto nel frontespizio (da Biblioteca Privata) dell'onorevole PIER CARLO BOGGIO, noto avversario di Garibaldi che continuò, e probabilmente inasprì in ALTRA OPERETTA le sue osservazioni sul pericolo rappresentato da un GARIBALDI che, tentando un'ardua IMPRESA PER LA CONQUISTA DEL TIROLO AUSTRIACO, più semplicemente detta anche IMPRESA DI SARNICO (od in alternativa a questa cercasse di conquistare con forze proprie la ROMA DEI PAPI peraltro sotto protezione francese) si ponesse, con drammatiche conseguenze, in antitesi al Governo, al re e alle leggi del nuovo stato unitario italiano, senza alcun dubbio ancora caratterizzato da incerti equilibri e da una sequenza di ardui problemi