inform. Durante a lato "PORTALE DELLA CATTEDRALE DI CHARTRES"

Nel GOTICO e comunque all'epoca dei PELLEGRINAGGI NEL SACRO le decorazioni delle FACCIATE devono variamente parlare ai fedeli. In particolare la PORTA dell'edificio religioso č simbolo di CRISTO e quindi della PORTA DEL CIELO cosģ come si legge nel Vangelo di Giovanni laddove il Redentore, parlando di sč, dice "Ego sunt ostium" ("sono la porta, chi entrerą tramite me sarą salvo"). Di consguenza l'ARCHITETTURA GOTICA DEI PORTALI divine un ambiente iconografico e simbolico laddove architrave, timpano, portico finiscono per replicare concetti analoghi. Nel momento di accedere alla chiesa e quindi partecipare alla liturgia il fedele finisce per imbattersi costantemente in figure sacre che, pur nella varietą dei temi, sostanzialmente finiscono, componendosi in vario modo, per suggerirgli l'IMMAGINE DELLA VENUTA DEL CRISTO, EVENTO CHE SEGNA L'INIZIO DELL'ANNO LITURGICO IDENTIFICATO CON LA RICORRENZA DEL NATALE. Le modalitą per evocare questo tema fondamentale nella coscienza dei fedeli erano indubbiamente molteplici: vi si faceva riferimento con l'immagine dell'Annunciazione, rappresentando espressamente la Nativitą o, per relazione, ricordando la Nativitą tramite la rappresentazione di eventi della Resurrezione, dell'Ascensione, del Giudizio Finale.
Per queste ragioni una grande venerazione fu attribuita ad alcune storiche PORTE DI GRANDI CHIESE DELLA CRISTIANITA': tralasciando qui le CHIESE DI ROMA basta ricordare l'importare conferita dai PELLEGRINI al PORTICO DELLA GLORIA del celebre SANTUARIO GALIZIANO DI COMPOSTELA o in GERUSALEMME nella BASILICA DEL S.SEPOLCRO al suo famosissimo e veneratissimo PORTALE DEL S. SEPOLCRO

RIPR. DA ARCHIVIO PRIVATO