La moda e l'abbigliamento: varie stranezze e particolarità e per le donne che non potevano permettersi le portantine condotte da fidi servitori, in ligure e genovese megli dette seggette onde muoversi per strade che potevano spesso esser disagiate e impaludate l'uso di scarpe altissime oggetto di ironia moralistica
Analizza anche l'importanza attribuita alla cosmesi
Vedi qui in particolare = l' abbigliamento come rigida forma di identificazione sociale e sessuale ed ancora visualizza volto, fronte, guance, capelli, acconciature come forma di identificazione personale e giuridica ("sia libera la fronte da qualsivoglia frangia di capelli" ovvero i "segni distintivi imposti dall'autorità") in un'epoca carente di documenti ufficiali di identità
Il caso emblematico di amputazione per punizione e riconoscimento e l'esemplificazione dei Rinnegati Cristiani passati al servizio dei Turchi (nomi emblematici in Liguria e non = "il Nasomozzo di Pompeiana")
Segni distintivi dell'abbigliamento imposti agli Ebrei ((Roma = vari Editti riguardanti gli Ebrei e le Donne Ebree dalla Bibliotheca di P. L. Ferraris = vedi anche dalla stessa opera le voci: Zingaro - Zingara - Zingari - Zingare) - la difficile posizione degli Ebrei a fronte dell'Inquisizione Spagnola - il caso "Pietro d'Arbuys" - la dispersione di Marranos e Moriscos: ed ancora gli Ebrei in Italia ed in Europa - La "Questione ebraica nel Dominio di Genova e la postazione del Grande Inquisitore Cermelli
una Donna Ebrea Sposata di Livorno nel suo caratteristico abbigliamento: occorre dire che a Livorno ove non fu istituito alcun ghetto e la Comunità Ebraica fu agevolata dal Granducato di Toscana onde contrapporre Livorno alla Piazza di Genova
Il disegno è opera di Cesare Vecellio (Pieve di Cadore, 1521 – Venezia, 1601) un pittore italiano. Figlio di Ettore cugino del noto Tiziano, imparò l'arte pittorica nella bottega tizianesca. Sue opere sono presenti a Belluno, città nella quale si trova il suo capolavoro ovvero il San Sebastiano del duomo come pure in altre chiese del Cadore. Nel palazzo della Magnifica Comunità di Cadore si trova la bellissima Dedizione del Cadore a Venezia. Altre opere si trovano a Vallesella, a Padola, a Tarzo a Zoppè, a Vigo di Cadore, ecc. Opera sua è il soffitto a cassettoni interamente dipinto nella chiesa di Lentiai (BL). Fece studi approfonditi sull'abbigliamento dell'epoca con le relative descrizioni e disegni. Pubblicò diverse opere, tra le quali un'importante opera storica: "Degli habiti antichi e moderni" (prima edizione: Venezia, presso Damian Zenaro, 1590), illustrata con numerose xilografie. Alcune sue pitture, effettuate sui dorsi dei libri (collezione Piloni) sono molto valutate nelle aste d'arte.
testo e informatizzazione di B. E. Durante
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