BEROSO, astronomo e storico Babilonese, nel 275 avrebbe descritto l'abitudine dei pellegrini di scalare l'Ararat per grattare la pece dalle pareti dell'Arca per farne amuleti; secondo quanto testimoniato da Beroso, l'Arca sarebbe stata visibile sul Monte Ararat e peraltro
Giuseppe Flavio, storico Giudeo del primo secolo, riprese nel suo libro La storia dei Giudei la stessa dichiarazione di Beroso.
L'opera basilare di BEROSO, cui anche Aprosio volse il suo interesse, fu la seguente:
Berosi sacerdotis Chaldaici, Antiquitatum libri quinque, cum commentariis Ioannis Annii Viterbensis sacrae theologiae professoris ... sub forma enchiridii excusi & castigati. Reliquorum antiquitatum authorum catalogum, sequens indicabit pagella, Antuerpiae : in aedibus Ioannis Steelsii, 1545 (Anversa : typis Ioan. Graphei)
= Descrizione fisica: [8!, 300 c. ; 8o Note Generali: Marca {D226 01] sul front Segn.: *8 A-2O8 2P4 Numeri: Impronta - 6963 4749 gom, Dyid (3) 1545 (R) Marca editoriale: Su un altare due colombe ai lati di uno scettro. Motto: concordia res parvae crescunt.
BEROSO tuttavia godette di rinnovati interessi ai tempi della "riforma gregoriana del calendario" e specificatamente per l'attenzione che gli conferirono vari scienziati del XVI secolo tra cui il matematico di Bamberga Clavius in merito alle investigazioni sulla gnomonica ed alla rivalorizzazione che fece di questa antica tecnica di misurazione del tempo (su cui in un saggio on line ha scritto Nicola Severino alla cui competenza si rimanda per eventuali approfondimenti = "Circa duemila e cinquecento anni fa il filosofo greco Anassimadro, eseguiva dei prodigiosi esperimenti matematici nella sua città preferita, Sparta. Probabilmente, stando ai racconti di quanti vissero dopo di lui, egli cercò di ricavare su di un piano forse orizzontale, le proiezioni di alcuni dei circoli della sfera celeste attraverso la semplice osservazione del percorso dell’ombra del Sole proiettata da un’asta fatta di qualsiasi materiale. Più tardi quest’asta verrà denominata "gnomone" perchè in greco, il verbo "gnomon" vuol dire "indicatore" e, nel caso della gnomonica, indicatore di frazioni di tempo")