Nella sua predicazione e in altre opere
Paolo Segneri
(vedi qui
dal "Quaresimale" a "Il Parroco Istruito"
), rifuggendo da funambolismi e giri di parole in voga fra vari oratori sacri, mirò alla sostanza dei fatti per inviare all' proprio uditorio messaggi chiari, naturalmente basilari al fine del proprio apostolato, ma nel contempo giovevoli anche in senso pratico affrontando, per i fedeli cui parlava, tematiche religiose rielaborate sulla linea della vita civile: tematiche religiose innestate sulla linea della vita civile, onde produrre messaggi, in grado di indirizzare gli uditori ad evitare azioni riprovevoli nel contesto sociale, come il "pettegolezzo" certo, seppur non tanto da "comari" nonostante il nome dato all'attrezzo effigiato, quanto specialmente quella ben più grave
"mormorazione"
che diventava calunnia
e poteva evolversi in "diffamazione" di innocenti esposti a procedimenti inquisitoriali previo magari
denuncia anonima nell'urna lignea o bocca della verità
per esempio e quindi potenzialmente condannabili come
perpetratori del reato di infamia, severissimamente puniti, sì da esser marchiati a fuoco quali infami
donde il
divieto di portare una frangia di capelli sulla fronte o che magari potesse ricoprire la guancia: comunque nascondere per quanto fattibile la parte onde era stato appiccato il terribile marchio
(In effetti il
Segneri parla ancor più crudemente dei mormoratori
ne
Il Parroco Istruito
(cap.X)
che nel
Quaresimale (Predica IX)
: usa però l'espressione oggi desueta
"Susuratores" (lat.
Sussurratores
) "Sussurroni" in luogo di "Mormoratori" o meglio di "Rapportatori" nel senso di "Calunniatori"
e li antepone per gravità di colpe ai
"Detrattori" -nel senso di "perpetratori di inimicizie" in forza delle loro "lingue pestilenziali"- mediamente spinti nel loro mal dire da personale livore
)
[nelle immagini tutte le parole sottolineate sono attive e multimediali]
Informatizzazione di B. E. Durante
SECONDO I
"LIBRI CRIMINALI" DELLA REPUBBLICA DI GENOVA DEL 1556/'57
VENIVANO PERSEGUITI I REI DI MORMORAZIONE E CALUNNIA SOTTO FORMA DI AMMENDE ALLA MANIERA CHE DETTA
IL CAPITOLO 43 DEL LIBRO II O "DELLE PENE"
(MA LE PENE POTEVANO INASPRIRSI E PER QUESTO DI MODO CHE IN CASI PARTICOLARI SI PREFERIVA DIFFAMARE E DENUNCIARE COME SOPRA SCRITTO UTILIZZANDO L'ANONIMATO IN QUANTO IL DIFFAMATORE/DENUNCIATORE PUBBLICO DOVEVA POI TESTIMONIARE E IN CASO DI DIMOSTRATA
FALSA TESTIMONIANZA LE PENE DIVENIVANO ASSAI PIU' SEVERE
= MA, IN ALTRI STATI SIA ITALIANI CHE EUROPEI, OLTRE ALLA PENA DELLA MESSA AL PUBBLICO LUDIBRIO IMBRIGLIATI NELLA "VIOLA DELLE COMARI" SOPRA PROPOSTA (IL NOME E' SQUALLIDAMENTE SCHERZOSO: IL BANALE PETTEGOLEZZO: SALVO DENUNZIE DELLE VITTIME TUTTO FINIVA SENZA INTERVENTI GIUDIZIALI) = QUI CON "VIOLA DELLE COMARI" SI ALLUDE AD UNO STRUMENTO PER MORMORATORI NEL SENSO DI DIFFAMATORI E CALUNNIATORI, CHE POTEVANO VENIRE TORMENTATI CON FORME ALTERANTIVE E VIA VIA PIU' TERRIBILI PROCEDENDO DALL'ESPOSIZIONE ALLA
BERLINA
OD ALLA
GOGNA
ADDIRITTURA PUBBLICAMENTE OSTENTATI COL VOLTO COPERTO DA UNA
MASCHERA DI INFAMIA
.
( VEDI COSA SI INTENDEVA PER
"FIGLIASTRI DI DIO"
)
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