sulla cui genuinità si son succedute, negli anni fino al 1971, varie ipotesi anche divergenti fino alla conclusione a favore dell'originalità motivata, oltre che dall'analisi più attenta del manufatto e dall'autorevolezza del più moderno ritrovatore, cioè il citato Barocelli.
I dubbi erano anche dipesi da pregresse difficoltà di Girolamo Rossi, primo vero moderno archeologo di Ventimiglia Romana, in un'epoca di carente legislazione archeologica, sempre in lotta con il mercato antiquario, i furti di reperti e addirittura le possibili contraffazioni od intrusioni di materiale
clandestino da parte di trafficanti ed avventurieri in qualche caso sì audaci, per comprovare la genuinità dei ritrovamenti, di far assistere gli intermediari dei possibili acquirenti al recupero in Nervia di Ventimiglia di siffatto materiale antiquario, onde venderlo - a prezzo maggiorato - mediamente a pro di munifici ma non sempre preparati collezionisti privati, italiani e stranieri, operanti in loco e non e di alcuni dei quali si possono qui leggere i nominativi con cosa fecero dei reperti furtivamente assimilati, di dove li custodirono, di cosa ne fecero e del destino di quanto da loro assimilato.
Da Bibl. Priv.
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