La storia di DANZICA [qui sopra effigiata in Tav. 46 - Gedanum, Dantziat (Gdansk - Danzig - Danzica, Polonia) da BRAUN GEORG, Civitates orbis terrarum,
Coloniae, Apud P. Gallaeum, Antuerpiae, 1572-1618. - Incisori: Franciscus Hohenbergius (Franz Hogenbergh?), Simon Van den Noevel detto Novellanus] è inseparabile da quella della Pomerania orientale.
Sorta nel X secolo come fortificazione, la città cadde sotto il dominio dei Cavalieri Teutonici nel 1308. Fu solo nel 1466, col ricordato armistizio, che il sovrano polacco riuscì a ricuperare il possesso della città. Da quel momento in poi, la città prosperò e divenne uno dei più grandi porti europei.
Dopo la seconda spartizione della Polonia, la regione cadde nelle mani della Prussia. Solo nel 1919, col trattato di Versailles, Danzica riottenne lo statuto di città libera. Anche se la città andò in cenere nel 1945, dopo la guerra è stata completamente ricostruita ed è tornata oggi a svolgere il ruolo che la storia le ha assegnato.
Dopo la seconda guerra mondiale, la città è entrata di nuovo a far parte del territorio polacco. Nel 1975 vennero del tutto cancellate le tracce delle distruzioni. Anche se l'economia polacca del dopoguerra è stata caratterizzata da una grande debolezza, non è mai stato messo in dubbio che Danzica dovesse risorgere dalle ceneri. Il problema era come ciò dovesse realizzarsi. Una corrente di pensiero sposava la soluzione di ricostruire la città ex-novo, senza tener conto del passato, mentre un secondo partito sosteneva la necessità di ricostruirla così com'era prima della guerra. Vinse questa linea di pensiero e così la Danzica che vediamo oggi, soprattutto la vecchia città, è identica a quella dell'anteguerra.
Per rintracciare i segni della storia di Danzica, il punto di partenza più adatto è il centro della città, attraversato dai canali Motlawa e Radunia. Il centro della città coincide con la città vecchia e gli antichi sobborghi. Gli stili architettonici sono soprattutto il gotico e il rinascimentale.
A sud della "città principale" c'è quello che era il vecchio sobborgo. La sw. Trojcy (chiesa della SS.Trinità), costruita agli inizi del XVI secolo e visibile da lontano, domina il quartiere. In questa zona ci sono molti altri tesori d'arte. Il museum Narodowe (museo Nazionale), ospitato in un ex monastero, e orgoglioso del famoso dipinto di Hans Memling Il giudizio universale. Il museo contiene inoltre una raccolta di dipinti di scuola polacca e oggetti di design, fra cui i rinomati mobili di Danzica.
Alla foce del braccio morto della Vistola, a 5 chilometri dal centro, c'è la penisola di Westerpiatte.
Entrò nei libri di storia nel settembre 1939, quando 180 soldati polacchi, guidati dal maggiore Henryk Sucharski, resistettero alle soverchianti forze naziste. Furono i colpi sparati contro questi coraggiosi difensori della libertà dall'incrociatore Schleswig Holstein che diedero inizio alla seconda guerra mondiale.
OLIWA
OLIWA è forse il più bello dei sobborghi, a nord della città vecchia di DANZICA. C'è un grande monastero cistercense, la cui CATTEDRALE risale alla prima metà del XIII secolo. La basilica in quattro parti si compone di elementi rinascimentali, barocchi e rococò. Molti grandi musicisti hanno eseguito concerti sul famoso ORGANO DI OLIWA del monastero, costruito negli anni 1763-88.
Lungo la strada che collega Oliwa a Sopot si trova il moderno palazzo dei congressi. Il palazzo ospitò la prima e la seconda conferenza regionale di Solidarnocs, riunioni che costituirono importanti pietre miliari lungo il cammino del Paese verso la libertà.