"La storia di CERVIA, (qui in un mappale del 1701, per sua ricostruzione e pianificazione) si perde nei secoli passati ed è per gran parte connessa all'importanza delle sue SALINE
Da sempre è stata avvolta da un alone di mistero considerando che i documenti ed i reperti ad essa legati sono veramente esigui.
Gli studiosi concordano nel nominare Cervia "la città dei tre siti", dal momento che essa è stata ricostruita per ben tre volte in tre periodi storici diversi.
Inizialmente la città era conosciuta come Ficocle, città probabilmente di origine greca.
Non si hanno molte informazioni certe riguardanti questo periodo, ma sappiamo che essa sicuramente sorgeva non lontano dalla linea di costa, presumibilmente a metà strada tra l’attuale Cervia e Ravenna e la vicinanza al mare era anche confermata dal suo nome, Ficocle, che in greco significava "luogo reso celebre dalle alghe".
Sappiamo inoltre che essa veniva interamente distrutta dall’Esarca Teodoro nel 709, rea di essersi alleata a Ravenna contro Costantinopoli.
Dopo un tale disastro la città fu ricostruita in un luogo più sicuro, al centro del Prato della Rosa, all’interno della Salina.
Si trattava di una città forte che poteva contare su tre ingressi collegati alla terra ferma da ponti levatoi, un Palazzo Priorale, ben sette chiese e una rocca difensiva voluta, secondo la leggenda, dallo stesso Barbarossa.
E’ di questo periodo il cambio del nome da Ficocle a Cervia.
Sicuramente la nuova città poteva contare su una posizione geografica che la rendeva inespugnabile, ma allo stesso tempo non poteva però garantire agli abitanti dell’epoca una condizione ambientale ed igienica ottimale. La salina, infatti, non era altro che una palude e nel giro di alcuni anni l’aria decisamente poco salubre della zona decimò la popolazione.
Nel 1630 si cominciò a pensare ad un nuovo trasferimento di Cervia in una posizione geografica più salutare.
Si dovrà attendere però il 9 novembre 1697, quando Papa Innocenzo XII, allora Capo dello Stato Pontificio, decise di firmare il Chirografo che conteneva l’ordine e le modalità di ricostruzione della città nuova.
Il documento indicava esattamente il numero delle case da costruirsi, la posizione della Cattedrale, del Palazzo Vescovile e delle carceri per una spesa complessiva di 35-40.000 scudi.
Ampio spazio fu lasciato per i due Magazzini del Sale e la difensiva Torre San Michele, peraltro già costruiti dal 1691.
I magazzini si presentavano come edifici massicci, con pochi ingressi e particolarmente ampi internamente in modo da potere contenere enormi quantitativi di sale, circa 130.000 quintali" [testo da repertorio turistico-storico]