BACCARA
Calendula arvensis L.
Sinonimi: Calendula aegyptiaca Desfontaines
Famiglia: Asteraceae
Nome volgare: Fiorrancio selvatico, Calendola dei campi.
Etimologia: Calendula deriva dal latino calendae per sottolineare la sua presenza all’inizio di ogni mese e quindi la sua instancabile fioritura.
Il nome specifico arvensis = campestre per il suo habitat.
Pianta erbacea annuale, appiccicosa- aromatica pubescente o fioccosa, con portamento eretto od espanso e fusti alti fino a 40cm, molto ramosi, ricoperti da giovani di fine peluria.
Le foglie sono alterne, più o meno vellutate, oblunghe o spatolate, lunghe 3- 8 cm, sono integre o con radi denti ai margini, brevemente acuminate all’apice. Quelle inferiori attenuate alla base e sessili, le mediane abbracciano il fusto con metà della loro base e quelle superiori sono oblungo- lanceolate
Fiori in capolini terminali isolati, larghi 1-2 cm, reclinati dopo la fioritura. I fiori ligulati formano più serie, sono di colore vivace, dal giallo-oro all’arancione, quelli tubulosi sono concolori.
Brattee dell’involucro di colore verde pallido, molto raramente aranciate, rossastre o purpuree alla loro sommità, hanno forma ovato-allungata con punta terminale.
I frutti sono acheni di tre forme diverse: gli esterni sono arcuati con un breve rostro e dorso dentato, i mediani possiedono ali laterali ed hanno forma di una barchetta, gli interni sono stretti, ad anello e simili a bruchi.
Distribuita nella regione mediterranea, in Italia è molto comune nel Centro-Sud e nelle isole, ma la si trova anche al nord specialmente in zone favorevoli (laghi), Fiorisce tutto l’anno nei campi. Prati incolti, oliveti, vigneti e bordi stradali da 0 a 600 m.
Pianta antiflogistica; antispasmodica; diaforetica; emmenagoga; antisettica; astringente; colagoga; omeopatica; stimolante; vulneraria; lassativa; antiverruche, grazie ai suoi principi attivi quali il carotene, mucillagini, resine, olio essenziale. Infatti viene usata
Per la salute: in infuso fluidifica le secrezioni biliari, favorisce la digestione e regola il flusso mestruale attenuandone il dolore,
in decotto e le foglie fresche per curare pelli e mucose arrossate con vasi dilatati e scottature comprese quelle solari, in tintura per estirpare i calli e contro i geloni.
Per la febbre e il raffreddore in infuso, grazie alla sua azione antinfiammatoria.
I suoi petali aggiunti nell’acqua del bagno detergono ed ammorbidiscono la pelle, in infuso leggero per calmare gli occhi stanchi, arrossati e infiammati.
Per rinforzare e tingere di rosso i capelli.
Per la cucina: le foglie delle calendule sono consumate con altre erbe in insalata; i petali freschi vengono usati per guarnire pietanze e aggiungere aromi.
I petali essiccati servono a preparare un aceto aromatico.