(inf. Durante)

Jerez de la Frontera = una posizione strategica nel contesto della Reconquista

"Il primo nome attribuito alla città, al momento della sua fondazione da parte dei Fenici, fu Xera. Dopodiché, il termine in latino classico di Asta Regia, senza collegamento alcuno con il nome attuale, viene oggi usato per indicare una vecchia città, Mesas de Asta, che si trova a circa 11 km dal centro di Jerez. Il nome attuale in castigliano deriva dalla forma araba che si pronuncia Sherish. Quando il Regno di Castiglia tolse Jerez il 9 ottobre 1264 ai musulmani, nel periodo conosciuto con il nome di Reconquista, la città cambiò nome in Xerez in castigliano medievale, rappresentando il fonema simile alla sh inglese con il grafema "X", seguendo le regole dell'epoca (altri casi simili si presentano nelle pronunce castigliane delle parole México e Texas). A Jerez sarebbe stato aggiunto poco tempo dopo de la Frontera, nel momento in cui avrebbe rappresentato la frontiera con il Regno di Granada e sarebbe stata poi scenario abituale di scaramucce e scontri tra entrambi i regni. Più di due secoli più tardi, attraverso la conquista di Granada nel 1492, Xerez perse definitivamente la sua condizione di città di confine, ma mantenne quella denominazione. Nel secolo XVI, il fonema pronunciato "X" (Xerez) cambiò nell'attuale fonema jota, imponendo lentamente, nel corso del tempo, l'utilizzo del grafema corrispondente "J" (Jerez). La presenza umana attestata nella zona dall'Età del rame o Neolitico superiore, attratta dalla ricchezza naturale dell'allora esistente Lago Ligostino. Non è molto chiara l'identità di quegli indigeni con i quali si incontrarono i fenici, ma si attribuisce ai tartessi il primo grande insediamento preistorico della zona intorno al terzo millennio a.C. In recenti scavi effettuati all'inizio del mese di luglio del 2009 ad Alcázar de Jerez, sono venuti alla luce fondi di capanne così come tracce della presenza di antichi silos che sembrava corrispondessero ad insediamenti di epoca preistorica, più precisamente del periodo dell'Età del rame, di circa 5.000 anni. Da allora si sono susseguite sei culture per il territorio comunale: tartesia, fenicia, romana, musulmana, ebraica e cristiana. Il suo nome si rifà all'esistenza di una Xera fenicia, Sèrès, poi intensamente romanizzata con il nome di Ceret, nonostante la sua posizione sia tuttora sconosciuta. Fu nell'epoca romana che ebbe una grande importanza la città di Asta Regia, i cui resti archeologici si ritrovano nel quartiere naturale di Mesas de Asta. Durante l'occupazione araba (711-1264), Jerez de la Frontera era conosciuta come Sherish, essendo una città di grande importanza. Nel corso dei secoli XII e XIII, Jerez visse un periodo di grande sviluppo, costruendosi il proprio sistema difensivo e configurandosi il tracciato urbanistico dell'attuale centro storico. Con la conquista di Siviglia del 1248, da parte di Fernando III il Santo, l'area di Sherish rimase sottomessa a una sorta di protettorato castigliano, tra la zona conquistata e la Frontiera Granadina. Nel 1264, dopo la rivolta dei mori, una campagna militare di Alfonso X il Saggio incorporò definitivamente la città e il suo regno alla Corona di Castiglia, specificamente al Regno di Siviglia. Secondo il libro di distribuzione della città, redatto dopo la conquista, esistevano in essa sette moschee. Nell'attuale via Chancillería si trovò, fino alla conquista di Granada, l'Alto tribunale d'Appello della Castiglia. Diego Fernández de Herrera, illustre cavaliere di Jerez, difese la sua città dalle ultime invasioni arabe. Lottò nel 1339 sotto il regno di Alfonso XI contro i continui assalti di Abú-Malik. Con la presenza cristiana, il toponimo arabo si "castiglianizzò", passando a essere Xeres o Xerez. Con il tempo si aggiunse de la Frontera, perché il suo territorio confinava con il Sultanato di Granada. Sono di quest'epoca le Cantiche di Santa Maria, in molti dei quali si menziona la città di Jerez. Nel secolo XV, Jerez visse nuovamente un forte sviluppo culturale, sociale ed economico, migliorando la propria agricoltura, il proprio commercio e la propria industria vinicola. La scoperta dell'America e la conquista di Granada, nel 1492, favorirono la crescita di Jerez, resa una delle città più prospere dell'Andalusia, grazie al commercio e alla sua vicinanza ai porti di Siviglia e Cadice. Di fatto, la situazione strategica della città fece sì che Filippo II poté costruire un estuario navigabile affinché le navi potessero navigare dal molo della città (ad El Portal) alla città stessa attraverso il Guadalete e affinché Jerez fosse inclusa tra le 480 città del mondo che formano parte del Civitates orbis terrarum. Nonostante che nel secolo XVII la decadenza politica, economica e sociale della Spagna degli ultimi Asburgo avessero lasciato la loro impronta nella città, questo non impedì che, durante il secolo successivo, Jerez continuasse il suo processo di crescita con buon ritmo verso una nuova tappa di modernizzazione e sviluppo: è a partire da allora che la città si rese famosa nel mondo e riconosciuta attraverso il proprio vino, denominato jerez, essendo molto conosciute le sue cantine (bodegas)".
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