inf. B. Durante

Sopra l'immagine di un antico volume di Duns Scoto la Lectura in Librum Tertium Sententiarum: a distinctione prima ad decimam septimam ove si legge la Distinctio III, Quaestio I: Utrum Beata Virgo fuerit concepta in peccato originali.
Il filosofo scozzese affronta una questione di primaria importanza cioè l'assenza nella Vergine Maria delle tracce, comuni a tutti gli uomini, del
Peccato originale
"Agostino (Sant'Agostino per i cattolici) ritenne che l'uomo è stato creato simile a Dio, ma non in tutto, perché Dio conosce il male, ma in quanto amore non può fare il male. Dio, dunque, non è libero ed è "costretto" a fare il bene.
L'uomo conosce il male e può farlo, mentre Dio non può; il primo è stato creato con il libero arbitrio di conoscere e fare sia il male che il bene.
Infine insegnare a fare il male è una colpa quanto farlo. Perciò, Dio non ha insegnato il male, ma ha lasciato la possibilità e la responsabilità all'uomo di conoscerlo.
Va evidenziato che solo con Agostino il peccato originale assumerà la caratteristica ereditaria legata ad una colpa; prima di Sant'Agostino non c'è traccia di un'interpretazione che sottolinei tale tipo di ereditarietà del peccato di Adamo; Agostino, invece, inserì la sua argomentazione nell'accesa polemica contro Pelagio. Quest'ultimo sosteneva che la salvezza è per l'uomo raggiungibile senza necessariamente la grazia divina: l'uomo può salvarsi anche solo con le sue forze perché naturalmente portato al bene.
Ciò era inconcepibile per Agostino: l'uomo non può salvarsi con le sue sole forze, perché si trova in una condizione corrotta. Causa di questa condizione è proprio il peccato originale, ereditato attraverso la sessualità. Per sostenere questa tesi Agostino abbraccia posizioni tipiche del traducianesimo, sebbene si tratti di un traducianesimo spirituale, differente dal traducianesimo materialistico di Tertulliano.
La teoria di Agostino sul peccato originale contribuì a rafforzare l'avversione e il giudizio negativo che la religione cattolica ha storicamente mostrato nei confronti dell'atto sessuale.
Cattolicesimo
Secondo la Chiesa cattolica con il peccato originale l'uomo eredita non tanto una "colpa", quanto un'inclinazione verso il male chiamata concupiscienza. Questa inclinazione non costituisce in sé un peccato, ma una debolezza di base dell'essere umano che è la causa dell'agire malvagio degli uomini nella storia dell'umanità. La trasmissione di questa inclinazione è un mistero che non può essere pienamente compreso. Una interpretazione è che Adamo ed Eva abbiano ricevuto la santità e la giustizia originali non soltanto per sé, ma per tutta la natura umana, ed il peccato commesso abbia alterato la stessa natura umana. Il rimedio a questo stato "decaduto" consiste nella "Storia della salvezza", dagli antichi patriarchi fino alla redenzione.
Protestantesimo
Per il Cristianesimo Protestante il peccato originale è caratterizzato dal concetto di ereditarietà della colpa introdotto da Agostino portato alle sue estreme conseguenze.
Nonostante Agostino avesse spesso affermato l'esistenza del libero arbitrio umano, durante la sua aspra polemica contro Pelagio, aveva chiaramente sostenuto la dottrina della predestinazione. Tale dottrina venne ripresa da Martin Lutero, il principale fautore della Riforma protestante.
Secondo Lutero il peccato originale avrebbe corrotto moralmente l'anima umana a tal punto da privarla della possibilità di volgersi da sola verso il bene. L'uomo sarebbe quindi privo del libero arbitrio che lo avrebbe caratterizzato prima del peccato originale e che gli permetterebbe di scegliere fra il bene e il male.
Il suo sarebbe un servo arbitrio, servo del male: l'uomo, secondo il protestantesimo, è predestinato fin dalla nascita a fare sempre il male o il bene e ad essere perciò dannato o salvato. Solo Dio decide, ancor prima della sua nascita, di salvare l'uomo: la salvezza è dovuta solo a Dio, le azioni che un individuo compie durante la sua esistenza non hanno alcuna influenza sul suo destino umano.
Nel calvinismo questa concezione è accentuata con la dottrina della predestinazione: tutti gli uomini sarebbero meritevoli di dannazione, ma Dio ne ha predestinati alcuni, per suo imprescrutabile volere, ad essere eletti e salvati malgrado le loro colpe, grazie al sacrifico espiatorio di Gesù, che si sostituisce nella loro meritata punizione.
Ortodossia
Distaccandosi dalle interpretazioni cattolica e protestante, per l'Ortodossia cristiana il peccato di Adamo ha avuto delle conseguenze per l'uomo; non si tratterebbe tuttavia di conseguenze morali in grado di “macchiare” con una colpa l'anima di ogni individuo. Piuttosto il peccato originale avrebbe introdotto la corruttibilità fisica dell'essere umano, quindi la morte. L'unica conseguenza del gesto adamitico è, secondo la visione Ortodossa, la mortalità e la corruzione, da considerare da un punto di vista fisico, non morale.
Il peccato originale nell'Islam
Nella religione islamica è assente il concetto di eredità della colpa, perché ognuno é responsabile del proprio peccato.
Secondo l'Islam il peccato originale sarebbe solo un errore commesso da Adamo ed Eva, ma essi si sarebbero pentiti e quindi perdonati da Dio, senza che il loro sbaglio si ripercuotesse sul genere umano.
Interpretazione non religiosa
Una lettura storico-critica della Bibbia ha colto forti analogie tra il peccato originale e i miti delle origini e di un'età dell'oro perduta, presenti presso altri popoli.
Un'altra lettura della Genesi sostiene che il peccato originale non sia altro che un processo della mente, legato all'assimilazione o mangiare di un frutto dall'albero della conoscenza del bene e del male".[testo tratto ed elaborato da Da Wikipedia, l'enciclopedia libera