Progetto di palombaro dell'ANONIMO della GUERRA USSITA (sec. XV).
Gli HUSSITI [come scrive l'autore di questo saggio] furono i seguaci del riformatore JAN HUS, bruciato sul rogo durante il Concilio di Costanza il 6 Luglio 1415.
Immediatamente dopo la morte del riformatore ceco, essi protestarono vivamente contro l'ingiusta sentenza e già nel Settembre dello stesso anno, ben 452 nobili boemi e moravi inviarono una nota di protesta per l'accusa di eresia, formulata contro Hus.
Negli anni successivi la morte del loro caposcuola, da subito venerato come martire della riforma in Boemia e del nazionalismo ceco, gli hussiti si organizzarono sotto vari predicatori, il più importante dei quali fu Jakoubek di Stribo, successore di Hus alla Cappella di Betlemme, e autore nel 1420 dei Quattro articoli di Praga, il manifesto del credo hussita: Libertà per i preti di predicare le Sacre Scritture in lingua locale. Comunione eucaristica sotto ambedue le forme, il calice contenente il vino e il pane, data sia agli adulti che ai bambini. Espropriazione dei beni ecclesiastici e povertà del clero. Pene temporali per i peccati mortali commessi da membri del clero.
Ben presto il movimento hussita si spezzò in varie correnti: dall'espressione latina, usata per la Comunione sotto ambedue le forme, sub utraque specie, nacque il nome degli hussiti della fazione moderata, denominata utraquisti oppure calixtini (o calinisti o calicisti) dal latino calix, il calice contenente il Sangue di Cristo. Essa era principalmente formata da universitari, aristocratici e borghesi. Gli hussiti, invece, della fazione estremista formata da contadini e poveri, si denominarono taboriti, dal Monte Tabor, una collina vicino alla città di Serimovo Ústí, nella Boemia meridionale, ribattezzata così in onore del monte della trasfigurazione di Cristo. Una terza componente radicale del movimento hussita fu quella dei horebiti: un altro nome dal sapore biblico dal Monte Horeb, o Sinai, da dove Mosè discese portando le tavole della legge. Infine un quarto gruppo fu quello degli adamiti o piccardi, fondati dal predicatore Martin Huska.
Le crociate contro gli hussiti
La situazione precipitò nel Luglio 1419, quando i taboriti, condotti da Jan Troznowski, detto Zizka, il leggendario condottiero cieco da un occhio, defenestrarono sette magistrati del re Venceslao IV (1378-1419), detto il Pigro, che non intendevano rilasciare alcuni loro compagni: i giudici trovarono una orribile morte infilzati sulla punta delle lance dei soldati appostati nel cortile sottostante.
Il mese successivo morì re Venceslao, si dice di crepacuore per l'accaduto, e suo fratellastro Sigismondo di Lussemburgo (colui che aveva permesso il rogo di Hus a Costanza), re di Germania dal 1410, si proclamò re di Boemia e fece invadere la regione nel Marzo 1420, forte di una bolla papale di Martino V (1417-1431), che scomunicava tutti gli hussiti, indicendo una crociata contro essi.
La crociata si rivelò un vero disastro per gli imperiali, più volte sconfitti nel corso del 1420 dalle truppe hussite, sotto il comando di Zizka, il quale mostrò le sue notevolissime doti di stratega: e proprio nel corso di questo conflitto si sarebbero utilizzati dei PALOMBARI per arrecare danno ai vascelli nemici.
Nel frattempo gli hussiti ebbero a che fare con la setta dissidente degli adamiti di Martin Huska, detto Loquis: costui negava la transustanziazione (la presenza del Corpo di Cristo nell'Eucaristia) e incoraggiava atroci profanazioni. Per questo Huska fu arrestato, torturato e bruciato sul rogo dentro un barile. La resa dei conti con i suoi seguaci avvenne nel 1421, quando gli hussiti circondarono gli adamiti nel loro accampamento su un'isola sul fiume Nezàrka e, al comando di Zizka, li massacrarono tutti.
Alla fine del 1421 i crociati ci provarono di nuovo: un nuovo e più potente esercito invase la Boemia, ma fu ancora sconfitto dalle truppe di Zizka (oramai completamente cieco dal 1421) a Kuttenberg nel Gennaio 1422.
Tuttavia, al posto della pace, seguì invece un periodo di incertezze e lotte intestine nel movimento hussita e la proposta di unire le parti in conflitto sotto il governatorato di Sigismondo Korybut, delegato del pretendente al trono, il Granduca di Lituania, Witold, fallì per la sconfitta inflittagli dalle truppe di Zizka nel 1423.
Ma nell'Ottobre 1424 Zizka fu improvvisamente sconfitto da un nemico ben più insidioso di quelli che aveva incontrato fino a quel momento: la peste contratta durante una spedizione militare contro la Moravia.
Il movimento dei taboriti sbandò paurosamente, frazionandosi ulteriormente, finchè venne nominato capo Andreas Prokop (o Procopius) (1380-1434), detto il Grande o lo Sbarbato, altrettanto abile dal punto di vista militare come il suo predecessore. Prokop sconfisse i crociati tedeschi a Aussig (1426) e a Mies (1427) e invase le regioni della Lusazia (Lausitz), Slesia, Sassonia, Baviera fino a Norimberga.
Nonostante ciò, nel 1430 l'ostinato Papa Martino V fece organizzare un'ulteriore crociata, forte di 130.000 uomini, al comando del principe Federico di Brandeburgo: l'esito, quasi scontato, fu l'ennesima disfatta dei crociati a Taus, nella Boemia occidentale, il 14 Agosto 1431.
Le Compactata di Basilea
Finalmente i cattolici capirono che era necessario arrivare ad una trattativa pacifica e a fare delle concessioni agli hussiti: al Concilio di Basilea (1431-1439) si arrivò alla stesura delle Compactata, una serie di deroghe dottrinali, che riproducevano i Quattro Articoli di Praga.
Ma questo compromesso non fu accettato dalla fazione dei taboriti: si dovette giungere ad una guerra fratricida tra utraquisti (momentaneamente alleati con i cattolici) e taboriti, conclusasi con la sconfitta di questi ultimi nella battaglia di Lipau (o Lipany) del 30 Maggio 1434, dove fu ucciso anche Prokop.
Infine nel 1436, alla Dieta di Iglau (Jihlava) in Moravia, i cattolici e gli hussiti accettarono reciprocamente le Compactata e l'obbedienza al Concilio. Fu formata una Chiesa Cattolica boema indipendente con a capo l'arcivescovo Jan Rokyzana.
Tuttavia l'accordo non portò la sperata pace in Boemia, dove continuarono nuove lotte interne culminate nel 1448, quando il governatore di Praga, Giorgio Podiebrad reagì con forza ai tentativi dei cattolici di riprendersi i beni confiscati durante le guerre hussite e di rievangelizzare la regione con una attività martellante dei predicatori francescani agli ordini del Vicario generale, San Giovanni Capistrano (1386-1456).
Podiebrad venne nominato reggente nel 1452 e re di Boemia nel 1458, sostenendo attivamente il rito utraquista, ma scontrandosi dapprima con Papa Pio II (1458-1464), che nel 1462 dichiarò nulle le Compactata del 1436, e poi con il successore Papa Paolo II (1464-1471), che lo scomunicò nel 1466. Podiebrad fu deposto nel 1470 e morì l'anno successivo.
In seguito gli hussiti giocarono un ruolo sempre più marginale nelle vicende della loro nazione: già nel 1457 molti di loro aderirono ad un movimento separato, denominato Unitas Fratrum o Fratelli Boemi . Questo era collegato all'attività del riformatore Petr Chelcický (1390-1460) e divenne gradualmente la fazione più numerosa dell'eredità hussita fondendosi con i valdesi boemi nel 1467 e diventando l'Unione dei fratelli boemi-moravi, che tuttora esiste come chiesa evangelica indipendente.
Gli utraquisti, invece, durarono in patria fino al 1620, quando in piena guerra dei Trent'anni (1618-1648) (scatenata, tra l'altro, da un'altra defenestrazione di Praga), molti furono costretti a convertirsi al Cattolicesimo o andare in esilio in Ungheria o in Polonia.
Oggigiorno la Chiesa Hussita Ceca conta circa 170.000 membri ed ha avuto recentemente la soddisfazione morale di vedere la Chiesa Cattolica accettare (nota della Congregazione vaticana per il Culto del 2002) finalmente la Comunione sotto le due specie, caratteristica degli hussiti, ma tenacemente combattuta di cattolici per secoli.