Laserpitium siler L.
Siler montano Crantz
Laserpizio sermontano
Ne parla nel suo Melampigo il medico cinquececentesco Zefiriele Tomaso Bovio.
Forma biologica: H scap (Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allugato, spesso privo di foglie).
Pianta glabra alta 60-120 cm, con rizoma ingrossato, fusto eretto, pieno, striato e ramoso.
Foglie composte 3 o 4pennatosette, con segmenti di ultimo ordine lanceolati, 3-4 volte più lunghi che larghi, mucronati all’apice e picciolati alla base, margine intero, opaco e nervature reticolate.
Fiori raccolti in ombrelle di 20 – 40 raggi, con 5 petali bianchi, stami 5, carpelli 2 in un ovario infero biloculare.
Frutto composto da 2 mericarpi che si separano a maturità (diachenio).
Antesi: Maggio – Agosto. Impollinazione tramite insetti.
Tipo corologico: Orof. S-Europ. (Specie montane ed alpine dell'Europa meridionale, dalla Penisola Iberica ai Balcani ed eventualmente Caucaso o Anatolia).
Distribuzione in Italia: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise.
Habitat: Pendii aridi rupestri, scoscesi e sassosi, prati aridi montani, luoghi a mezz'ombra.
Note di sistematica: Simile al Laserpitium siler ma di dimensioni molto più modeste (20-50 cm ) è il Laserpitium garaganicum (Ten.) Bertol. presente dall’Umbria alla Calabria nella sua subsp. Garganicum e in Sicilia con la subsp. Siculum (Sprengel) Pign.