Infine, fra le opere conservate in raccolte pubbliche e private vanno ricordate: S.Fruttuoso di Portofino (Genova, Accademia ligustica di Belle Arti); La chiesa e il convento dello Spirito Santo e Il Fossato di S. Ugo a Principe (entrambi a Genova-Nervi, Civica galleria d'arte moderna); Il forte di Castelletto nel 1815, La villetta Di Negro e il bastione Durazzo con i giardini visti dall'Acquasola, Villa Bombrini detta Il Paradiso (esposto alla mostra del 1970), S. Michele a Fassolo (tutti conservati presso la Civica pinacoteca di Palazzo Bianco a Genova, Depositi); Levanto (già Genova, coll. J. Gianuè, ora di propr. del Comune di Genova; esposto alla mostra del 1938); Il baluardo e la chiesa di S. Michele durante i lavori di demolizione del 1850 (esposto alla mostra del 1970), Via dell'Annona con la Ricreazione dei filippini e l'Arsenale militare (esposto alla mostra del 1970), Vernazza, Riomaggiore, Veduta parziale di Manarola, Manarola, Framura (tutti a Genova, Civico gabinetto dei disegni e delle stampe di Palazzo Rosso, collez. topografica); L'arrivo a Genova di Vittorio Emanuele e di Adelaide (quattro tele, già a Genova, Civ. pinac. di Pal. Bianco, Depositi; attualmente presso l'Ist. mazzin. di Genova); Veduta presa dal vero (Genova, collez. Gatti); Paesaggio dell'entroterra (già a Genova, coll. S. Rebaudi); Il porto di Genova visto dal palazzo del Principe (Genova-Pegli, Civico museo navale).
L'attività del C. si arrestò pressoché completamente negli ultimi anni di vita.
Il C. morì a Genova il 2 marzo 1894, lasciando due figlie - Laura ed Elisa - dedite anch'esse, come dilettanti, alla pittura di vedute e di paesaggio (Alizeri, 1866, pp. 475 s. nota 1).
Fra i suoi numerosi allievi vanno ricordati Teresa Doria, Tammar Luxoro e Giovanni Battista Molinelli.
Fonti e Bibl.: G. M. Canale, Accademia ligustica. Esposizione del 1836, in Magazzino pittorico universale, 1836, n. 50, p. 198; Id., Accademia ligustica. Esposizione del 1837, ibid., 1837, n. 33, p. 130; F. Alizeri, Esposizione dell'Accademia ligustica, in L'Espero, 1845, p. 341; Id., Notizie dei professori del disegno..., III, Genova 1866, pp. 474-76; A. Merli, Appendice al sunto storico del disegno e dei principali artisti in Liguria, Genova 1866, p. 16; M. Labò, Mostra di pittura ligure dell'Ottocento (catal.), Genova 1926, p. 31; D. Castagna-M. U. Masini, Guida di Genova, Genova 1929, pp. 172, 430; S. Rebaudi, D. P. C., in A Compagna, VI (1933), 1, pp. 26-40; A. Cappellini, La pittura genovese dell'Ottocento, Genova 1938, pp. 52-59; O. Grosso, Mostra dei pittori liguri dell'Ottocento (catal.), Genova 1938 p. 49; V. Rocchiero, D. P. C., in Liguria, XXXVI (1959), 7, pp. 9-12; Descrizione della città di Genova [1818], a cura di F. e E. Poleggi, Genova 1969, passim (riproduzioni di dipinti del C.); G. Giubbini, Genova nelle vecchie stampe (catal.), Genova 1970, nn. 100-102; F. Sborgi, L'Ottocento: ritardi di un'esperienza, in La pittura a Genova e in Liguria, II, Genova 1971, pp. 418, 422, 441; A. M. Comanducci, Diz. illustr. dei pittori... ital. moderni..., I, Milano 1970, p. 506.
CLICCA SULLE FRECCE PER RITORNARE ALLA VOCE PERTINENTE L'ICONOGRAFIA DI SAN CRISTOFORO NELL'OPERA DEL MANERBI/MANERBIO SUI SANTI E SULLE RICORRENZE RELIGIOSE